Coronavirus, Fontana (Lombardia): “Raggiunto picco”. E spinge per arancione

"Dal punto di vista tecnico da venerdì siamo da zona arancione. Ma come prevede dpcm aspettiamo il 27" dice.

(red.) Quella di oggi, giovedì 19 novembre, sarà una giornata importante dal punto di vista del confronto tra Governo e Regioni per cercare di arrivare a una misura che vada bene a tutti nel trovare soluzioni con la seconda ondata della pandemia da Covid-19 in corso. E tra i governatori interessati ci sarà anche quello della Lombardia Attilio Fontana che, insieme al Piemonte, va in pressing affinché la nostra regione esca il prima possibile dalla zona rossa almeno verso quella arancione. Ma per il momento lo stesso Fontana si mantiene cauto. “Meglio un po’ di cautela all’inizio, che dover poi rincorrere una ripartenza della corsa del virus. Dobbiamo fare il Natale e dobbiamo farlo con una certa libertà.

Da venerdì la Lombardia è in zona arancione dal punto di vista tecnico – aggiunge – ma il Dpcm ci impone che questi parametri vengano mantenuti o addirittura migliorati per due settimane. Quindi il 27 novembre scadranno queste due settimane e, se le cose andranno nel verso giusto, potremo chiedere di essere trasferiti in zona arancione. Se le condizioni saranno positive, dopo aver fatto un’attenta analisi con i nostri tecnici e con quelli del ministero, nell’ambito di un’assoluta sicurezza, chiederemo di essere ammessi alla zona arancione. Di dati rassicuranti ce ne sono più di uno, credo che i due dati più importanti siano quello dell’Rt che si sta gradualmente abbassando e l’indice della pressione sui pronto soccorso che si sta riducendo.

Credo che abbiamo raggiunto il picco, ora aspettiamo l’inizio della discesa“. Nel frattempo propri oggi, prima dell’incontro con il Governo, il presidente Fontana incontrerà in video conferenza i sindaci dei Comuni capoluogo (quindi anche Brescia) proponendo l’idea di passare alla zona arancione dal 27 novembre e puntando al giallo per Natale. Ma intanto in questa discussione interviene anche il presidente dell’Associazione Comuni Bresciani Gabriele Zanni che torna a chiedere limitazioni su fasce provinciali. “Abbiamo dati diversi dai più gravi di Varese, Milano o Monza” dice. Ma intanto è emerso che attualmente Brescia ha un indice di contagio Rt superiore a Milano, nonostante il territorio meneghino sia in maggiore difficoltà dal punto di vista degli ospedali.

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