Coronavirus, ecco uno studio: Covid circolava in Italia già a settembre 2019

Sono stati analizzati i campioni di sangue prelevati ai partecipanti a uno screening. Nell'11% c'erano gli anticorpi.

(red.) Nel momento in cui si è alle prese con il fronteggiare questa seconda ondata della pandemia da Covid-19 tra la fine di ottobre e novembre, arriva dirompente uno studio condotto dall’Istituto dei Tumori di Milano che in qualche modo risponde e soprattutto conferma quanto si era ipotizzato nel corso della prima ondata. La domanda era: aldilà del primo paziente registrato a Codogno, in Italia, il 21 febbraio del 2020, quando sarebbe arrivato il nuovo coronavirus nel nostro Paese? In questo senso l’Istituto dei Tumori, a distanza di quasi un anno, ha confermato che di fatto il virus circolasse già alla fine di settembre del 2019. Quindi, sicuramente prima del paziente 1, ma anche ben prima di dicembre quando erano emersi, da studi successivi, probabilmente i primi casi in alcune zone d’Europa.

A questa conclusione, cioè che il Covid-19 circolasse in Italia già a settembre, è arrivato proprio l’Istituto dei Tumori di Milano insieme all’Università di Siena analizzando i campioni di sangue prelevati tra quel periodo e il marzo scorso ai partecipanti a uno screening sul tumore al polmone. Così sono stati trovati gli anticorpi al nuovo coronavirus nell’11,6% dei pazienti sottoposti e di cui il 14% già a settembre. “Tra marzo e aprile abbiamo iniziato a riflettere, anche sulla base di altri lavori scientifici, se il coronavirus in Italia avesse iniziato a circolare prima della data ufficiale – dicono dall’Istituto meneghino – così abbiamo pensato di usare i campioni di sangue raccolti nell’ambito dello studio Smile, iniziato a settembre 2019 e poi interrotto a marzo 2020 per l’epidemia”.

Allo screening hanno partecipato 959 persone tra i 55 e 65 anni, tutti gran fumatori, di cui il 60% uomini e il 50% residenti in Lombardia. Ed è emerso che l’11,6% (111 sui 959) aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020 e il maggior numero (53,2%) in Lombardia. A settembre il virus era già presente nei campioni di pazienti residenti in 5 regioni e, nell’analisi complessiva dei campioni da settembre a marzo, è risultato almeno un caso di paziente positivo proveniente da 13 regioni. Sono due i picchi di positività emersi per gli anticorpi: il primo tra la fine di settembre e la seconda, terza settimana di ottobre, il secondo nella seconda settimana di febbraio. I primi campioni positivi registrati a settembre appartengono a persone che vivevano in Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Lazio. E nei mesi successivi è stato il turno di Piemonte, Campania, Friuli Venezia Giulia e Sardegna.

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