Coronavirus e posti letto, pressione sale. Sospese le attività non urgenti

Si è arrivati al livello 4, il massimo. C'è l'esigenza in Lombardia (anche nel bresciano) di ricavare nuovi posti.

(red.) La situazione sul fronte dell’assistenza sanitaria negli ospedali bresciani nella lotta a questa seconda ondata di Covid-19 sta reggendo, ma la pressione inizia a salire. Secondo i dati diffusi ieri, martedì 3 novembre, nelle strutture dell’ospedale Civile di Brescia ci sono 210 ricoverati da Covid e di cui 21 in terapia intensiva. La maggior parte di questi sono bresciani, ma al momento si registra un buon turnover e i pronto soccorso sono poco affollati. L’altro presidio cittadino, alla Poliambulanza, presenta 35 pazienti Covid e di cui due in terapia intensiva e la metà dei malati proviene dalla vicina provincia di Milano.

Nel frattempo, però, il fatto che la Lombardia sia di fatto una zona rossa anche a causa della pressione sulle strutture sanitarie ha spinto verso il livello 4, che è il massimo e disponendo nuove indicazioni. Questo vuol dire che tutte le attività di ricovero programmate, ma non urgenti, dovranno essere sospese per consentire di aprire nuovi posti letto in caso di bisogno nelle prossime due settimane. Dal punto di vista lombardo si passerà da 800 a 1.100 posti in terapia intensiva e da 400 a 600 in semintensiva e fino a 8 mila posti per acuti. Nel bresciano, quindi, in tutti gli ospedali non specifici Covid, escluso il Civile, tutte le attività non urgenti dovranno essere sospese.

Si parla di un calo fino all’80%. Senza dimenticare che alcuni medici e infermieri si sposteranno da Brescia per raggiungere l’ospedale da campo allestito alla Fiera di Bergamo e al quale collaborano il Papa Giovanni XXIII, ma anche la Poliambulanza. E proprio da qui sono arrivati tre medici di terapia intensiva e nove infermieri. Da lunedì 9 novembre si muoveranno anche quelli scelti dal Civile per gestire due dei quattro moduli alla Fiera di Milano. In ogni caso, tra le attività non sospese ci sono quella specialistica ambulatoriale e quella chirurgica dei pazienti oncologici. E nel frattempo ieri, martedì, l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha annunciato un accordo con i sindacati dei medici per la gestione degli ospedali realizzati alla Fiera di Bergamo e Milano.

“E’ stato sottoscritto l’accordo fra Regione e i rappresentanti sindacali della Dirigenza medica per le attività svolte soprattutto dagli anestesisti negli ospedali in Fiera di Milano e Bergamo. L’accordo – ha detto Gallera – rappresenta un tassello importante nell’ottica del riconoscimento e della valorizzazione del lavoro dei professionisti che si stanno occupando, con impegno e dedizione, a pazienti particolarmente fragili. L’accordo sottoscritto stabilisce anche la possibilità di effettuare periodicamente screening diagnostici per Sars-Cov-2 e l’attivazione di sportelli aziendali per il supporto psicologico ai medici e ai loro familiari. L’accordo sottoscritto prevede incentivi di carattere economico e l’utilizzo gratuito di alloggi messi a disposizione da Regione Lombardia”. E un altro accordo è in arrivo anche con i sindacati per gli infermieri.

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