Coronavirus, documento dei medici bresciani: ecco le richieste

I camici bianchi dell'Ordine parlano di "preoccupazione". E chiedono un coordinamento "che ancora manca".

(red.) Di fronte a quella che ormai si sta rivelando una seconda ondata della pandemia da Covid-19, i medici bresciani, attraverso il Consiglio direttivo dell’Ordine, hanno scritto una lettera con un appello per una serie di richieste con cui evitare di tornare al drammatico periodo della scorsa primavera. E nella nota non mancano di parlare di “perplessità e preoccupazioni“, ma soprattutto sul fatto di non trovarsi preparati di fronte alla seconda ondata in corso. “I mesi di tregua, da maggio ad oggi – si legge – non ci hanno fatto trovare più preparati. Le risorse promesse (personale, strutture) non si sono viste se non in misura risibile.

Imbarazzante l’inaugurazione del padiglione Covid alla scala 4 degli Spedali Civili. Da maggio si chiedeva una soluzione ad un prevedibile problema che ci coglie disarmati, appena all’inizio di un percorso, quando i bisogni sono attuali, immediati. E manca, ancora, un coordinamento, una regia, di una visione tra gli attori istituzionali (Ats e Asst)”. Per questo motivo i medici chiedono un piano straordinario per l’emergenza Covid con un organo di coordinamento vero e con vera capacità decisionale, modalità di comunicazione più chiare e capillari e la definizione delle strutture di sorveglianza (alberghiera) e di degenza (strutture ospedaliere per subacuti), per i pazienti Covid dimessi dagli ospedali che non possono rientrare a domicilio per motivazioni cliniche o sociali e per i pazienti che non possono attuare un adeguato isolamento a livello domiciliare.

Chiedono anche una riduzione drastica e la semplificazione delle incombenze burocratiche e la manutenzione dei sistemi informatici, soprattutto nella medicina generale e l’estensione dell’utilizzo della telemedicina. Tra le richieste, anche linee guida e procedure operative, sia a livello territoriale che ospedaliero, istituendo un’apposita task force, più personale e strutture per la campagna antinfluenzale, impiego straordinario dei giovani medici con assunzioni, potenziare la diffusione di campagne di screening con i test rapidi antigenici e rispettare le norme che già si conoscono.

Nel frattempo in queste ore intorno a sabato 24 ottobre si conclude la prima settimana di campagna di vaccini antinfluenzali con l’arrivo di 30 dosi per ogni medico, alle quali si aggiungeranno altre 20 da lunedì 26 ottobre e un carico ancora maggiore dai primi giorni di novembre. E da Federfarma fanno sapere che dal 15 novembre arriveranno altre dosi massicce per i medici e le farmacie, destinate alle categorie attive.

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