Coronavirus, verso nuovo dpcm. Arcuri e Cts per evitare seconda ondata

Al momento nessuna criticità sugli ospedali e Rsa. Ecco cosa prevede la bozza del nuovo decreto anti-contagio.

(red.) Stasera, lunedì 5 ottobre, l’esame in Consiglio dei ministri, domani, martedì 6, il ministro della Salute Roberto Speranza riferirà in Parlamento e mercoledì 7 ottobre la firma. Questo è il programma temporale per il nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si prevede con misure più stringenti rispetto alle attuali sul fronte del contagio da Covid-19 a causa dell’aumento dei casi di positività negli ultimi giorni. Senza dimenticare che ci stiamo avviando verso la piena stagione autunnale e l’inverno.

Nel testo del nuovo dpcm, oltre all’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto in tutta Italia, dovrebbe esserci spazio per feste private ridotte a pochi partecipanti, battesimi e matrimoni a numero chiuso, verifiche nelle zone della movida e possibili chiusure anticipate dei locali. Dal punto di vista degli eventi, non più di 1.000 persone allo stadio, mentre il ministero dell’Istruzione con i rappresentanti del Governo hanno rassicurato che le scuole resteranno aperte. Il fatto che negli ultimi giorni precedenti a lunedì 5 ottobre si sia registrato un forte incremento dei nuovi casi positivi, con una lievitazione anche dei posti letto occupati in terapia intensiva, ha spinto a definire un piano in vista dell’autunno e dell’inverno.

Al centro, il potenziamento degli ospedali e dotare di maggiori scorte di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale gli operatori sanitari. Proprio su questo fronte il Comitato tecnico scientifico incontrerà il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e fare il punto sugli ospedali e le Rsa che al momento non presentano elementi critici. L’obiettivo è incrementare le terapie intensive, i posti letto ordinari, ristrutturare i pronto soccorso e separare i percorsi negli ospedali.

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