Case di riposo in Lombardia, regole più leggere per i nuovi accessi

Il tampone e il test sierologico prima di entrare potrà essere fatto direttamente nel Centro in carico.

(red.) Da più parti in Lombardia viene chiesto alle istituzioni di rendere più leggere le procedure di accesso alle case di riposo, ai centri disabili e alle strutture terapeutiche e anche sul fronte delle visite da parte dei parenti. In questo scenario il Pirellone cerca di venire incontro e ieri, giovedì 6 agosto, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha annunciato alcune novità contenute in un documento. “L’evoluzione positiva della situazione epidemiologica in Lombardia ha consentito di aggiornare e alleggerire le regole per gli accessi in sicurezza. Si può garantire altresì – dice l’assessore – la possibilità di effettuare uscite educative e rientri a casa in perfetto equilibrio fra le esigenze assistenziali e terapeutiche e le norme di prevenzione anti Covid.

Che rivestono una particolare delicatezza nei confronti di soggetti più fragili. La prevenzione di nuovi focolai in queste strutture rimane una priorità assoluta. Nessuno intende abbassare la guardia. Le autorizzazioni e le modalità di accesso dei familiari alle strutture devono essere sempre valutate dal responsabile medico oppure dal referente Covid-19, a tutela del paziente e degli altri ospiti. Questo al fine di commisurare sicurezza e attenzione ai bisogni di salute anche relazionali. Gli incontri con i genitori o altri familiari, infatti – continua l’assessore – costituiscono spesso parte integrante dei programmi terapeutici dei pazienti, ad esempio, con disturbi psichici e di dipendenza. La medesima valutazione deve riguardare le uscite educative e lavorative o di svago per gli ospiti”.

Gli enti gestori del settore sociosanitario dovranno quindi predisporre un piano organizzativo gestionale con relative procedure e istruzioni operative, sottoscritto dal rappresentante e da trasmettere all’Ats. Tutte le strutture sociosanitarie devono predisporre il piano organizzativo-gestionale e devono essere attrezzate per l’eventuale gestione temporanea in sicurezza di casi affetti da Covid-19 che dovessero comunque insorgere tra gli ospiti e pazienti.

“Abbiamo previsto che il tampone pre-ingresso, oltre al test sierologico, potrà essere eseguito direttamente nel Centro in cui la persona verrà presa in carico, a patto che la struttura stessa abbia individuato l’allestimento di un’area di accoglienza temporanea dedicata e l’adozione di misure organizzativo logistiche idonee a garantire adeguato distanziamento fisico e isolamento funzionale fra gli ospiti”. Quest’ultima possibilità è garantita in modo particolare qualora l’isolamento fiduciario al domicilio non sia praticabile per motivi sociali, ambientali o familiari. Oppure, anche, nel caso l’ospite o paziente presenti una grave compromissione clinica.

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