Coronavirus, la Lombardia ha speso quasi 900 milioni. Rebus rimborsi

Di questi, 328 sono di competenza regionale. Ma il rischio è che non arrivino mezzo miliardi di rimborsi.

(red.) Terminata, di fatto e per fortuna, l’emergenza sanitaria da Covid-19, le diverse regioni italiane sono impegnate in un confronto serrato con il Governo per chiedere il rimborso delle spese sostenute proprio per fronteggiare il periodo più drammatico, quando gli ospedali e le terapie intensive erano colmi di pazienti che avevano contratto il coronavirus. Un confronto, quello con il Governo e le istituzioni nazionali, che aveva già visto uno scontro con il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri per il fatto che le regioni non sarebbero state rimborsate.

E si parla di 2,3 miliardi di euro proprio di competenza dell’organizzazione guidata da Arcuri, ma di cui sembra siano stati autorizzati solo alcuni milioni di euro. Per quanto riguarda la regione Lombardia, i dati riportati dal Giornale di Brescia e riferiti al periodo da febbraio fino alla fine di maggio indicano più di 894 milioni di euro. Di cui, però, 328 milioni sono di competenza proprio del Pirellone. L’assessore lombardo al Bilancio, il bresciano Davide Caparini, sottolinea di aver chiesto al dipartimento di Protezione civile più di 63 milioni e di cui 52 sono stati autorizzati.

Ma il problema sono invece le risorse che dovrebbero essere rimborsate dal commissario all’emergenza: quindi gli 894 milioni, sottratti i 328 di competenza lombarda, fanno arrivare a 502 milioni di euro. Al Pirellone di queste risorse sembra che non sia arrivano nulla e d’altro canto senza quei fondi si rischia di non far funzionare la spesa corrente e quindi di dover tagliare i servizi. “In alternativa al rimborso – dice l’assessore interpellato dal quotidiano bresciano – Arcuri ci aveva detto che ci avrebbe fornito macchinari e materiali di cui avevamo bisogno. Ma non è arrivato nulla”.

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