Spedali Civili, medici chiedono assemblea: critiche a gestione Covid

In un documento i medici in prima linea sollevano elementi critici sull'emergenza che sta rallentando.

(red.) Le strutture ospedaliere legate all’azienda socio sanitaria degli Spedali Civili di Brescia hanno retto l’urto dello tsunami dei pazienti malati di Covid e tanto da ricoverare, nel periodo di maggiore emergenza, fino a 800 persone. Ma ora, di fronte al fatto che per fortuna la pandemia sta rallentando e si sta lentamente tornando alla normalità, i medici degli Spedali Civili si rivolgono alla direzione chiedendo un’assemblea. E lo fanno attraverso un documento, di cui Bresciaoggi riporta gli elementi, sottolineando i punti critici emersi da questo periodo drammatico. “Già prima del Covid-19 risultavano esserci numerose criticità soprattutto di carenza di posti letto e di organico, questioni che l’emergenza ha ulteriormente accentuato.

Si sono infatti evidenziate peculiari problematiche – si legge nel documento riportato dal quotidiano bresciano – relative ad alcune patologie che, per loro natura, necessitano di ‘isolamenti’ e attenzioni particolari. Queste hanno ulteriormente messo in luce l’inadeguatezza di alcune strutture, sia dei reparti per l’adulto che nel pediatrico. L’assenza di un tavolo di lavoro con il personale sul campo più coinvolto nell’emergenza, l’insufficiente numero di posti letto in particolare nei reparti di rianimazione, malattie infettive e medicina interna, l’assenza di efficaci strategie nella gestione delle problematiche chirurgiche in urgenza, gravate da maggiori e significative difficoltà esecutive legate all’uso dei Dpi e delle norme di sicurezza.

Ma anche la gestione dei pazienti psichiatrici sia ricoverati che di nuovo accesso dai Pronto soccorso sia pediatrico che adulti, la necessità di monitoraggio epidemiologico di tutto il personale, l’adeguamento dell’organico medico, infermieristico e ausiliario per coprire i turni dei dipendenti in malattia, la necessità di comunicazione efficace e continua con i parenti dei pazienti e l’insufficiente comunicazione con l’esterno in particolare con giornali, TV e radio. A fronte di un impegno massimo e totale degli Spedali Civili durante l’emergenza e nella fase attuale – continua il documento – molto scarsi, se non inesistenti, sono stati i riconoscimenti su mass media sia locali che nazionali.

Altri ospedali a noi vicini hanno saputo invece approfittare dello stato emergenziale con interviste, dichiarazioni, articoli di stampa e servizi televisivi. Questo ha oscurato, in parte, il ruolo e l’enorme contributo degli Spedali Civili nell’emergenza Covid preparando il terreno ad un cambiamento degli equilibri tra pubblico e privato convenzionato nel nuovo scenario post-fase acuta della pandemia”. E sulla realizzazione del nuovo Centro Covid chiedono che la posizione sia più adeguata rispetto al progetto della scala 4. Ma c’è l’esigenza di dare spazio prima all’ampliamento dei reparti spesso sofferenti. E gli stessi medici chiedono anche di organizzare meglio i presidi e un piano di emergenza.

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