Test sierologici Ats, oltre metà dei cittadini nel bresciano sono positivi

Ieri la Regione ha diffuso i risultati sui fiduciari e operatori sanitari. Tra i medici è positivo solo il 16,5%.

(red.) Con l’avvio anche dei test sierologici privati a pagamento autorizzati dalla Regione Lombardia, in alcuni laboratori in provincia di Brescia, in particolare al Synlab dove non è necessaria la prenotazione, si sono moltiplicate le file di soggetti che chiedono di essere sottoposti al prelievo di sangue per capire se abbiano sviluppato gli anticorpi. Una condizione che, in ogni caso e seppur affidabile, non accerta però se si ha contratto il coronavirus. Nel frattempo dallo scorso 23 aprile, quando sono iniziati i test nel bresciano disposti dall’Ats sui contatti di cittadini positivi al Covid e in quarantena fiduciaria e anche sugli operatori sanitari, dalla Regione Lombardia sono arrivati i risultati. Nell’ambito dell’Ats di Brescia i cittadini sottoposti ai test sono stati 2.304 e di questi 1.255 sono risultati positivi (54%) e altri 1.014 negativi (44%).

Situazione simile anche per l’Ats della Montagna, legata al territorio della Valcamonica, con 1.006 test eseguiti. Gli operatori sanitari analizzati sono stati invece 11.772 e di cui 1.937 positivi (16,5%) e negativi 9.599 (81%). Nel frattempo la prossima settimana a partire da lunedì 18 maggio, anche se ancora non ci sono dettagli sull’inizio e sui coinvolti, partiranno anche i 150 mila test sierologici stabiliti a livello nazionale dalla Protezione Civile e su base volontaria. Nel territorio lombardo saranno coinvolti 27 mila soggetti, così come nel bresciano dove i cittadini scelti a campione saranno contattati dal Comitato di Brescia della Croce Rossa. Saranno coinvolti in un questionario e potranno accettare di far parte dell’indagine epidemiologica. Ma intanto in provincia di Brescia non si discute solo dei test sierologici, ma anche dei tamponi, l’unico metodo diagnostico in grado di dire se si ha contratto il Covid-19.

Come dà notizia Bresciaoggi, dalla fine di maggio l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, a Brescia, aprirà una nuova sezione per analizzare fino a 3 mila tamponi al giorno. Al momento sono 2.500 quelli che si riescono a valutare su richiesta, ma si potrebbe andare anche oltre i 3 mila. Considerando che all’istituto arrivano non solo i tamponi bresciani, ma anche quelli sottoposti ai cittadini nelle vicine province di Mantova e Cremona. Un lavoro che nei prossimi giorni per quanto riguarda il territorio bresciano, visto il boom di richieste di test sierologici da parte delle aziende e di privati cittadini, potrebbe aumentare. Infatti, se il test di sieroprevalenza dovesse dare un risultato positivo allo sviluppo di anticorpi, ci si dovrà sottoporre al tampone per capire se il Covid sia ancora in corpo. In ogni caso di questa seconda fase sarà l’Ats ad occuparsi.

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