Test sierologici, 7 laboratori a Bs. Ordine Medici scrive ad Ats

Di Stefano chiede test anche ai medici e lancia allarme: "Ci chiedono certificati medici su test non validi".

(red.) Il prossimo lunedì 4 maggio, con l’inizio della fase 2 connessa al coronavirus, la maggior parte delle aziende (anche bresciane) che operano nel campo della manifattura riprenderanno a lavorare. E in vista di quel giorno, è attesa da parte della Regione Lombardia una delibera per consentire alle imprese – con tanto di linee guida – di eseguire i test sierologici sui dipendenti. Nel frattempo l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, ribadendo il fatto che i test al momento vengono eseguiti sugli operatori sanitari e i cittadini in quarantena o sintomatici con sintomi influenzali avvenuti nelle ultime settimane, ha anche annunciato che dall’1 maggio diventeranno sette i laboratori nel bresciano per eseguire i prelievi. Insieme a Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari arriveranno anche Edolo ed Esine.

E sempre sul fronte dei test sierologici, ieri, martedì 28 aprile, il presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia Ottavio Di Stefano ha inviato una lettera alla direttrice socio sanitaria dell’Ats di Brescia Frida Fagandini. “Sono giunte a questo Ordine numerose segnalazioni che lavoratori, sottoposti da parte dei datori di lavoro o su base volontaria al test rapido per la ricerca degli anticorpi anti SARS-CoV-2 con metodiche non validate a livello istituzionale, richiedano, successivamente, in caso di positività, pur in assenza di sintomatologia, ai medici di medicina generale certificazione di malattia Inps. Analogamente, sempre in conseguenza delle indagini su ricordate – si legge – in caso di negatività del test viene richiesta ai medici di medicina generale una certificazione di assenza di malattia al fine di poter consentire al lavoratore la ripresa dell’attività lavorativa.

Trattandosi di test non validati a livello istituzionale, tali certificazioni non possono essere rilasciate non essendo né deontologicamente ne scientificamente corrette. Si richiede pertanto intervento di questa Ats, per quanto di competenza, sui soggetti richiedenti. Per quanto a conoscenza di questo Ordine, allo stato attuale dei fatti, non risulterebbe una disposizione ufficiale in merito all’esecuzione di indagini sierologiche per la ricerca degli anticorpi anti SARS-CoV-2 ai Medici di Medicina Generale ed ai Pediatri di Famiglia. Pur nel rispetto delle competenze, questo Ordine professionale ritiene indispensabile – continua la lettera – per ovvie ragioni di prevenzione e per la tutela della salute stessa dei colleghi, l’esecuzione della sierologia anche a queste categorie di colleghi e sollecita in tal senso questa Ats.

Riceviamo ancora segnalazioni riguardo le modalità di richiesta dei tamponi nasofaringei per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, laddove indicati, che non hanno un iter ben definito con conseguente difficoltà e inutile impegno temporale sia dei i medici che dei pazienti. Sappiamo che i temi evidenziati sono all’attenzione di questa Direzione Sociosanitaria e della Direzione Strategica di Ats Brescia ed auspichiamo quindi rapidi ed efficaci provvedimenti di soluzione considerando il disagio vero e diffuso che la comunità medica bresciana, attualmente, sta vivendo”.

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