Coronavirus, partono i test sierologici. “Immune il 15% dei lombardi”

Da oggi, prima dagli operatori sanitari e poi dai cittadini. Un prelievo di sangue per capire chi ha gli anticorpi.

(red.) Oggi, giovedì 23 aprile, è arrivato il giorno dei test sierologici in provincia di Brescia. E come era stato anticipato più volte nei giorni scorsi, si partirà prima dai medici e operatori sanitari e in seguito dai cittadini in isolamento dopo aver avuto sintomi connessi al coronavirus, altri più lievi oppure per essere entrati in contatto con soggetti dichiarati positivi. Da questa mattina partiranno i test per identificare quanti hanno sviluppato gli anticorpi (e probabilmente contratto il virus) e riconoscere quindi quelle persone che potranno tornare a una “nuova” normalità. Nel frattempo all’ospedale Civile di Brescia, uno dei poli impiegati per i test, i dipendenti hanno già iniziato il prelievo del sangue così come ai presidi di Gardone Valtrompia, Montichiari e gli altri sul territorio legati all’azienda.

E proprio per i sanitari il test sierologico viene eseguito direttamente nel reparto dove lavorano e per concludere, per quanto riguarda il Civile, martedì 28 aprile. A fronte di un totale di 16 mila sanitari che saranno sottoposti. Il panorama generale sul fronte di questi test prevede di eseguirne 1.000 al giorno e da sabato 25 aprile fino a 3 mila al giorno (l’obiettivo è 6 mila quotidiani) analizzati dai laboratori attivi 24 ore su 24. Per quanto riguarda i cittadini, saranno le Ats a contattarli e a invitarli a sottoporsi al test a Brescia, o ai presidi di Montichiari, Manerbio, Desenzano e Chiari. Secondo quanto emerge da alcuni scienziati, il tasso di immunità in Lombardia dovrebbe essere intorno al 15% e il 10% in Italia, mentre a Brescia si tratterebbe di uno su cinque.

Tuttavia, ancora non si conosce nei dettagli quanto l’immunità possa coprire la persona dal coronavirus ed è dimostrato che purtroppo non c’è rischio zero in attesa che tra un anno e mezzo arrivi il vaccino. I kit per i test sierologici validati dal San Matteo di Pavia sono prodotti dalla ditta di Vercelli Diasorin, ma contro la quale un’altra azienda si è rivolta alla procura e alla Consob criticando l’affidamento diretto e senza passare da una gara. Nel frattempo a Ghedi, nella bassa bresciana, dove il gruppo di Fratelli d’Italia – il Comune si è smarcato dall’iniziativa – ha lanciato il programma dei test per venerdì 24 e sabato 25 aprile, ha deciso di aggiungere giovedì 30 viste le richieste provenienti dal paese.

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