Coronavirus, dimezzati i posti occupati nelle terapie intensive

In meno di due mesi, durante l'emergenza acuta, i posti sono passati da 50 a 243. Ora sono 120 quelli occupati.

(red.) Ogni giorno che passa dal momento in cui è terminata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da coronavirus, i dati a livello di Regione Lombardia e nazionali indicano come ci siano sempre meno ricoverati in terapia intensiva. E questo è un bel segnale che si sta registrando anche negli ospedali bresciani. Una struttura che si è dovuta riorganizzare in pochi giorni, a partire dalla fine di febbraio quando erano emersi i primi casi positivi e soprattutto al vicino ospedale di Cremona dove era iniziata l’ondata. Nella rete bresciana i posti letto di terapia intensiva sono aumentati da 50 a 243 in meno di due mesi e ieri sera, martedì 21 aprile, grazie al continuo svuotarsi, si è arrivati a 120 occupati, cioé la metà di quelli disponibili.

A parlare di questo sono il direttore della Prima Rianimazione dell’ospedale Civile Gabriele Tomasoni e quello della Poliambulanza Giuseppe Natalini. E il primo sottolinea che “in terapia intensiva siamo abituati ad occuparci di pazienti molto gravi, ma non così”. Anche per il fatto che in media in terapia intensiva si resta dieci giorni, mentre gli affetti dal Covid-19 più gravi sono rimasti anche tre settimane. E Natalini, della Poliambulanza sottolinea come “la realtà abbia superato l’immaginazione. Sapevamo che ci sarebbero stati dei problemi, ma non che ci saremmo trovati difronte ad una vera calamità epocale“.

Ora per fortuna i posti letto in Rianimazione si stanno liberando, ma i medici rimarcano che sono pronti a riconvertirli di nuovo in Covid. Al momento sono 30 i posti occupati in terapia intensiva tra le strutture dell’ospedale Civile e dedicati al coronavirus e con l’intento di lasciarne la metà proprio solo al Covid. In Poliambulanza i posti letto in Rianimazione sono passati dai 16 agli 80 dedicati al coronavirus. E viene sottolineato come l’indice di mortalità sia stato dal 22 fino addirittura al 40%. Nella struttura di via Bissolati sono stati 70 i deceduti su 180 ricoverati: tutti in un mese e mezzo e rispetto a un numero che solitamente si vedeva in un anno.

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