Coronavirus, anche a Brescia dal 21 aprile partono i test sierologici

Saranno effettuati fino a 20 mila test al giorno in regione. Si parte dagli operatori sanitari e chi deve tornare al lavoro.

(red.) Nella giornata di ieri, lunedì 13 aprile, in occasione della quotidiana presentazione dei dati dedicati alla diffusione del coronavirus in Lombardia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha annunciato che da martedì prossimo 21 aprile inizieranno i test sierologici a larga scala. Cioé 20 mila al giorno partendo dagli operatori sanitari e socio sanitari e dai cittadini che saranno chiamati a tornare al lavoro per la ripresa graduale delle attività. E in questa sperimentazione, come aveva annunciato anche il governatore Attilio Fontana, i primi ad essere sottoposti saranno quelli delle province più colpite, quindi anche Brescia insieme a Bergamo e Lodi.

I test sono stati preparati dall’Irccs San Matteo di Pavia e consentiranno di verificare chi è immune al Covid-19. Un elemento fondamentale anche in vista della fase 2 che a livello nazionale dovrebbe partire dal 4 maggio, ma potrebbe iniziare anche prima, seppur in maniera più graduale. Per quanto riguarda il territorio della provincia di Brescia, il laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Civile sarà in grado di effettuare fino a 1.000 test al giorno con prelievi di sangue, così come in altre strutture autorizzate. Proprio dal laboratorio del Civile si dicono pronti a iniziare l’attività e con il direttore Arnaldo Caruso che parla di un 10% della popolazione che è immunizzata.

Ma lo stesso professionista sottolinea come per tornare al lavoro sia necessario il tampone e anche il test sierologico. Se il primo risulta ancora positivo al coronavirus, la persona è ancora infetta e dovrà restare in quarantena. Chi, invece, effettua il test e ha sviluppato un numero sufficiente di anticorpi potrà muoversi con maggiore sicurezza. Tuttavia, c’è anche da gestire il 90% della popolazione che è esclusa da queste fattispecie e quindi ha bisogno di maggiore sensibilità. Dalla Regione fanno però anche sapere che i test sierologici non saranno disposti sull’intera popolazione, ma in base al genere, all’età e a chi dovrà rientrare a lavorare.

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