Coronavirus, la Cei “dona” i test sierologici alla Poliambulanza

I circa 2 mila dipendenti dell'ospedale potranno verificare con un prelievo di sangue se hanno sviluppato gli anticorpi.

(red.) Non sono tamponi, ma test sierologici. Quindi, i diretti interessati non potranno sapere se abbiano contratto il Covid-19 e siano infettivi, ma invece potranno verificare se hanno sviluppato gli anticorpi. Una tendenza che si chiede da più parti anche per iniziare la cosiddetta fase due dell’emergenza, quando le misure di contenimento potranno alleggerirsi, ma si dovrà ancora convivere con il virus in attesa del vaccino.

Da questa mattina, giovedì 9 aprile, i circa 2 mila dipendenti della Poliambulanza di Brescia potranno sottoporsi, su base volontaria, al prelievo di sangue e al test sierologico per capire se abbiano sviluppato gli anticorpi. E i test sono stati resi disponibili gratuitamente grazie alla Conferenza Episcopale Italiana che ha dato alla Fondazione Poliambulanza i fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica.

Il test sierologico non è perfettamente attendibile, ma consente ai medici e agli operatori sanitari, che nelle scorse settimane sono stati impegnati allo stremo sui pazienti infettati, di capire la propria posizione. Questo esame, infatti, serve a verificare se si sia stati contagiati dal Covid-19 e se si abbiano sviluppato gli anticorpi.

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