Coronavirus, calano gli accessi ai pronto soccorso bresciani

Nelle strutture del Civile per la prima volta sotto gli 800 ricoveri. Bene anche nel resto della provincia.

(red.) Si sta respirando anche nelle strutture ospedaliere bresciane quel sentimento più positivo di fronte al fatto che gli accessi ai pronto soccorso da parte dei contagiati da coronavirus sono calati. Ma come sottolineato a livello regionale anche dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, bisogna restare prudenti e in allerta. Nel frattempo, pur nella drammaticità del momento e considerando le vittime nel bresciano, il direttore generale degli Spedali Civili Marco Trivelli può tirare un sospiro di sollievo. Interpellato dal Giornale di Brescia, ha sottolineato come per la prima volta dall’inizio dell’emergenza i pazienti ricoverati negli ospedali di Montichiari, Gardone Valtrompia e proprio al Civile sono calati rispetto alla soglia critica degli 800.

E ieri, martedì 31 marzo, è stato trovato posto a ciascuno dei 25 che si era presentato in pronto soccorso. Nel frattempo i medici e infermieri provenienti dall’Albania sono stati assegnati ai vari settori e da oggi, mercoledì 1 aprile, saranno operativi anche quelli giunti dalla Polonia da impiegare nei posti letto in terapia intensiva. Il direttore generale ha anche annunciato un progetto, già inviato alla Regione Lombardia, per realizzare un’area all’interno del Civile e dedicata solo ai Covid. Sempre in città, anche alla Poliambulanza la pressione si è allentata e ieri, martedì, sono stati trenta i pazienti con sintomi legati al Covid che hanno raggiunto il pronto soccorso.

Nella Fondazione sono 341 i ricoverati da Covid e di cui 74 in terapia intensiva per un totale che ha visto 1.450 accessi in un mese per il coronavirus. E anche qui si sta pensando a un’area dedicata ai pazienti contagiati per poter ospitare anche i malati di altre patologie. Notizie positive anche dall’Asst Garda dove hanno iniziato a operare anche le forze armate formate da medici, farmacisti e infermieri a Desenzano, Lonato, Gavardo, Leno e Manerbio e con Gavardo che è ancora quello più impegnato.

L’azienda sanitaria del Garda al momento sta gestendo 493 pazienti Covid, di cui 31 in terapia intensiva. Calano gli accessi anche ai pronto soccorso di Chiari e Iseo dove in totale ci sono 200 malati, di cui 24 in terapia intensiva. Infine, in Valcamonica l’ospedale di Esine si è completamente attrezzato di nuovo per ospitare 226 posti letto per i pazienti Covid sul totale di 260 e dove vengono effettuate ecografie toraciche e tac al posto della radiografia per valutare conseguenze sui polmoni e quindi la positività dei pazienti.

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