Coronavirus, finiti i posti letto. Si punta a ospedale al Brixia Forum

Proposta alla Regione Lombardia. Una soluzione per liberare i posti letto in tutti gli ospedali della provincia.

(red.) Il sistema sanitario lombardo – e quello bresciano – è vicino al collasso a causa dell’aumento esponenziale di malati da coronavirus che hanno bisogno di essere portati in ospedale. Da giorni lo si sente dire anche dalle istituzioni e tanto che il governatore Attilio Fontana ha sottolineato, preoccupato, come siano necessarie nuove misure drastiche: per un’altra settimana in queste condizioni il sistema non può resistere. Una situazione che si prova sulla pelle tra gli ospedali bresciani. E l’allarme, l’ennesimo, arriva dal Civile per opera del direttore generale Marco Trivelli: non ci sono più posti disponibili per i pazienti malati di Covid. Per questo motivo è già stata presentata una proposta in Regione Lombardia per attivare un vero e proprio ospedale da campo al Brixia Forum.

Si parla di 250 posti letto, di cui 150 ordinari e 100 di terapia intensiva e dedicati ai degenti da Covid in esubero da tutti gli ospedali bresciani. Un’idea condivisa anche con la Poliambulanza e che potrebbe ricevere l’assenso già oggi, mercoledì 11 marzo. Esattamente come a Milano dove la Fiera di Rho è stata indicata come struttura ideale per aumentare i posti letto. E se a Brescia la soluzione del Brixia Forum dovesse essere confermata, ci sarà un miglioramento dell’attività in tutti gli ospedali del territorio. Anche perché dei 1.200 contagiati dal virus – dati aggiornati a ieri sera – la metà deve essere portata in ospedale e oltre il 10% ha bisogno della terapia intensiva. Tanto che nel bresciano si parla di quasi 300 malati al giorno per il virus.

La struttura richiede una nuova organizzazione anche in Valcamonica dove l’ospedale di Esine è completamente dedicato ai malati dal contagio, mentre tutti gli altri degenti vengono trasferiti a Edolo e in altre strutture lombarde. A queste soluzioni si aggiunge anche la Fondazione Richiedei dove sono stati piazzati 18 letti per malati subacuti, mentre a chi entra nella struttura – ingressi contingentati – viene misurata la febbre e chiesto di firmare dei questionari. L’altro ospedale che lavora a pieno ritmo è la Poliambulanza di Brescia dove, all’esterno come al Civile, è stata allestita una tenda per il pre-triage. A chi si presenta con i sintomi viene sottoposto il tampone, ma i risultati arrivano nell’arco di tre giorni perché i centri autorizzati al processo sono ridotti.

E la preoccupazione, come riporta il Giornale di Brescia nel riferimento all’ospedale di via Bissolati, è che stanno aumentando i casi positivi tra i 30 e 45 anni che resistono di più rispetto agli anziani. Nella struttura sono presenti 240 posti letto rispetto a un totale di 600. Ma oltre ai posti letto e ai macchinari, sono necessari anche medici e infermieri. Per questo motivo, sfruttando un decreto dei giorni precedenti a mercoledì 11 marzo, l’università Cattolica e la Statale di Brescia hanno ottenuto di anticipare le sedute di laurea. Saranno in video-conferenza con la Cattolica già operativa oggi, mercoledì e l’ateneo Statale domani e venerdì 13 marzo. Per velocizzare le sedute si prevede una sola prova teorica e pratica.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.