Coronavirus, quasi 4 mila malati in Italia. Si valutano nuove zone rosse

In arrivo decreto con l'assunzione di 20 mila sanitari. Nergamasca, 2° in Lombardia per contagi, a rischio rosso.

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(red.) 3.916 malati, 197 vittime e 523 guariti. Sono gli ultimi dati aggiornati a livello nazionale sul fronte dell’emergenza da coronavirus presentati ieri, venerdì 6 marzo, dalla Protezione Civile nel consueto bollettino quotidiano. Quindi, la diffusione non si ferma e per questo motivo il Governo sta pensando di attuare misure ancora più incisive sul fronte sanitario. Una di queste riguarda l’assunzione di 20 mila tra medici, infermieri e operatori sanitari come rinforzo a quelli che stanno operando senza un attimo di paura e anche per sostituire quei 200-250 operatori che non possono più continuare perché positivi al virus.

Ma si parla anche di centralizzare gli acquisti sanitari di attrezzature e prodotti che poi verrebbero distribuiti alle regioni e possibili nuove zone rosse, in particolare in Lombardia che è la più colpita. Nelle ore tra oggi, sabato 7 e domani, domenica 8 marzo, dovrebbe essere firmato un decreto anche con nuove disposizioni sanitarie. Tra queste, anche la possibilità di requisire gli alberghi se fosse necessario e da impiegare come strutture per consentire la quarantena. E mentre diverse attività vengono sospese per evitare qualsiasi forma di ulteriore contagio, la bozza del decreto in approvazione prevede anche uno stop all’attività nei tribunali con udienze sospese fino al 30 giugno in tutta Italia, tranne quelle che riguardano misure cautelari, abusi in famiglia e casi legati ai tribunali dei minori.

A queste misure si aggiunge la possibilità che la chiusura delle scuole e università venga prorogata. Non ci sono novità in questo senso, ma si vocifera di poter riprendere il 6 aprile e c’è persino chi parla di riprendere solo dopo le feste di Pasqua o addirittura ai primi di maggio. La preoccupazione maggiore riguarda chi deve sostenere gli esami, in particolare quello di maturità, tanto che dovrebbe saltare l’obbligo di riconoscere le prove invalsi, così come le ore di alternanza tra scuola e lavoro.

Infine, a proposito di nuove zone rosse, chi si sta preparando è una parte della provincia di Bergamo. Qui si registrano un numero di casi che segue solo quello della zona già rossa del lodigiano. Si tratta di Nembro e Alzano Lombardo, in una provincia che vede già il prefetto e il questore positivi al contagio del virus. E allo stesso tempo si cerca anche di capire se le misure da zone rosse saranno invece allentate proprio nel lodigiano, dove i casi di contagio sono diminuiti.

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