Coronavirus, verso nuove misure. Zona rossa nella bergamasca?

Record di decessi (27) in un solo giorno, da capire se collegati. Ma anche 160 guariti. 372 casi in zona orobica.

(red.) 2.263 contagiati (427 in più rispetto al giorno precedente), 79 vittime (record di 27 in un solo giorno dall’inizio dell’epidemia), ma anche 160 guariti. Sono i numeri aggiornati a ieri, martedì 3 marzo, nel consueto bollettino della Protezione Civile a livello nazionale sul fronte dell’emergenza da Coronavirus. E in questo scenario si aggiunge la preoccupazione per il primo neonato positivo al contagio, ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove è nato da pochi giorni. Ma dall’Istituto Superiore di Sanità tranquillizzano sul fatto che non sia intubato e che già era sottoposto a un percorso di assistenza subito dopo la nascita e per un decorso ritenuto normale e non in pericolo di vita. Mentre anche due giudici del tribunale di Milano sono risultati positivi e facendo rinviare tutte le udienze delle loro due sezioni.

Al momento, come emerge anche dalla stessa Protezione Civile, non si può capire se le misure di contenimento previste nel decreto del Presidente del Consiglio e prorogate di una settimana, a domenica 8 marzo, siano sufficienti. Tanto che oggi, mercoledì 4 marzo, le misure dovrebbero essere integrate con un’appendice di proposte formulate dal Comitato tecnico scientifico, l’organismo voluto dal premier Giuseppe Conte. L’idea è di estendere a tutta Italia, e non solo alle tre regioni più colpite come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, le indicazioni ancora più stringenti da seguire. Per un mese potrebbero essere cancellate le manifestazioni che richiedono affollamento di persone, mentre quelle sportive, a partire dal calcio, potrebbero essere disputate a porte chiuse.

A livello personale, saranno invitati gli over 75 e chi ha più di 65 anni ed è malato a evitare i luoghi affollati. Non solo, perché i saluti potrebbero essere limitati, evitando abbracci e strette di mano e con una distanza di almeno un metro tra le persone. Per quanto riguarda i contagiati, l’88% si trova nelle tre regioni indicate, ma nel frattempo dagli esperti sanitari fanno sapere che la zona rossa in Lombardia potrebbe essere allargata. Infatti, preoccupano i 372 contagiati nella bergamasca e con una percentuale di malati che è aumentata rispetto al focolaio di Lodi. Su questo fronte si valuterà e intanto non ci sono certezze su cosa accadrà. Di certo questa settimana è ritenuta importante per capire come si evolverà il contagio.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.