Coronavirus, 86 casi nel bresciano. Anche un consulente della procura

Ospedali sempre più sotto stress e aumentano i posti letto. In arrivo più infermieri. Preoccupazione a Orzinuovi.

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(red.) La situazione sta iniziando a diventare pressante sul fronte del Coronavirus nel bresciano e nonostante la provincia sia, tra quelle più prossime alla zona rossa del lodigiano, con meno casi di contagio. Ieri, martedì 3 marzo, nel consueto punto stampa dell’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, è emerso che nel bresciano sono 86 i casi di pazienti positivi e rispetto ai 1.520 registrati e aggiornati in totale a ieri in Lombardia. A livello di numeri, sono più di cento i casi di pazienti ricoverati negli ospedali bresciani per il Covid 19, mentre si registrano cinque vittime. E a soffrire di più in questa situazione sono proprio gli ospedali dove sono aumentati i posti letto – 103 in una settimana – nelle terapie intensive. Ma saranno aggiunti altri 50 posti e anche sul fronte del personale a livello lombardo saranno anticipati i tempi con 350 infermieri neolaureati e altri 20 medici militari che saranno messi a disposizione dal Ministero della Difesa.

Intanto da Brescia arriva il caso di un consulente della procura che è risultato positivo al virus dopo essere stato sottoposto al tampone e si trova ricoverato in gravi condizioni alla Poliambulanza. Avrebbe partecipato tra il 19 e il 20 febbraio a due udienze in tribunale a Brescia e a causa di una febbre è stato ricoverato. Ora si sta ricostruendo la rete di soggetti entrati in contatto con lui, mentre per il palazzo di giustizia è stata decisa la sanificazione e il rinvio di diverse udienze o altre a presenze ridotte. Come detto, sono gli ospedali a soffrirne di più tanto che sono state coinvolte strutture pubbliche e private per fronteggiare l’emergenza. Sono oltre 110 i ricoverati all’ospedale Civile e di cui 80 positivi e tanto che solo ieri, martedì, sono stati registrati 35 ricoveri. Qui sono stati occupati tutti i 19 posti in terapia intensiva da chi ha contratto il virus e ne arriveranno altri 20 nell’arco di due giorni.

Nel frattempo decine di letti usati in Medicina o per i ricoveri programmati per i controlli sono stati convertiti in quelli per i contagiati e altri 10 posti letto sono stati messi a disposizione dalla Poliambulanza. Nel frattempo si cerca anche di velocizzare l’analisi dei tamponi e tanto che, oltre al Civile, anche l’Istituto Zooprofilattico potrà occuparsi della lettura. Sul fronte dei contagiati, intanto, è notizia di ieri che a Ischia sia stato segnalato un primo caso sospetto e da valutare dall’Istituto Superiore di Sanità. E’ arrivato in vacanza da Brescia in un hotel e ora è ricoverato all’ospedale Rizzoli in attesa di poter essere trasferito al Cotugno di Napoli. Tornando nella provincia bresciana, una delle zone più preoccupanti è quella di Orzinuovi, più vicina al focolaio di Lodi e al cremonese.

Ma il sindaco Gianpietro Maffoni, nonostante gli 11 casi positivi registrati in paese, smentisce sul fatto che ci sia un focolaio. E da lunedì 2 marzo all’ospedale Civile di Brescia si trova ricoverato con una febbre alta anche un medico del paese bassaiolo che era entrato in contatto con alcuni pazienti risultati positivi al virus. I familiari sono stati messi in quarantena e disposizioni particolari hanno raggiunto anche alcuni altri medici di Orzinuovi, oltre a Borgo San Giacomo e Quinzano. Nella bassa bresciana, si registrano anche i casi positivi di un 30enne a Montichiari proveniente da Pesaro e in visita da parenti nel bresciano, un 33enne di Acquafredda, uno di Botticino, uno di Serle e tre casi a Bagnolo Mella, entrati in contatto con persone dal cremonese. Chiuso anche uno studio dentistico a Desenzano del Garda dove il titolare è venuto a contatto con un paziente positivo. Nel frattempo domani, giovedì 5 marzo, sarà celebrato il funerale di un’altra vittima del contagio. Si tratta di Teresa Giuzzi, 87 anni, deceduta lunedì 2 all’ospedale di Montichiari e dopo essersi sentita male nel fine settimana alla casa di riposo di Calcinato in cui era degente.

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