Coronavirus, bresciani bloccati all’estero tra New York ed Emirati

Elena Panzera ha dovuto aspettare 24 ore per tornare dagli Usa. Dal tour di ciclismo si sta sbloccando situazione.

(red.) Storie di bresciani bloccati all’estero, a volte anche oltre Oceano, che faticano a rientrare a causa dell’emergenza del Coronavirus e spesso solo perché italiani, verso i quali attualmente si ha molta diffidenza. Uno di questi episodi riportati dalla stampa locale riguarda Elena Panzera, che ha voluto raccontare lei stessa attraverso il proprio profilo Facebook la disavventura. Residente a Verolanuova, anche lei è rimasta bloccata nella comitiva di italiani che sabato 29 febbraio da New York sarebbero dovuti tornare con un volo verso Milano Malpensa.

Tuttavia, con l’innalzamento delle misure di sicurezza disposte dal presidente Donald Trump il volo aereo era stato bloccato dopo che l’equipaggio si era rifiutato di salire, vista la vasta presenza di italiani. La giovane di Verolanuova racconta di essere partita regolarmente da Nashville verso New York in aereo. Ma dopo lo scalo e in procinto di un altro volo con l’American Airlines verso Milano si è bloccato tutto. Quindi, è stata attivata l’ambasciata italiana a New York e gli italiani hanno dovuto attendere fino a ieri sera per poter ripartire a bordo di un mezzo Alitalia.

Tra l’altro, l’American Airlines ha disposto la cancellazione dei voli verso l’Italia fino al 24 aprile. Da un’altra parte del mondo, negli Emirati Arabi, dopo l’annullamento del Tour di ciclismo per la positività al virus di alcuni membri degli staff, sono complicate le procedure di rientro. Andrea Garosio e Jakub Mareczko ieri, domenica 1 marzo, sono riusciti a rientrare, ma Christian Scaroni e Imerio Cima restano negli Emirati. I due meccanici bresciani dovrebbero attendere i risultati dei tamponi e forse oggi, lunedì, potrebbero rientrare a Botticino e Lonato.

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