Coronavirus, 18 bresciani positivi. Terza vittima all’ospedale Civile

Due nuovi casi di San Paolo (ma residente a Pavia) e di Pavone Mella. Ecco l'ordinanza calata sul bresciano.

(red.) Quella che inizia oggi, lunedì 2 marzo, sarà un’altra settimana di passione anche per la provincia di Brescia per l’emergenza legata al Coronavirus e le limitazioni della vita sociale previste nella nuova ordinanza del Presidente del Consiglio. Nel frattempo ieri, domenica 1, dall’ospedale Civile si è avuta notizia del terzo decesso. Si tratta di una 70enne bresciana (che era stata ricoverata ieri, domenica) insieme a un uomo più anziano e proveniente da Castiglione d’Adda, nel lodigiano, che è zona rossa in Lombardia. Il terzo deceduto è Francesco Capuzzi, l’86enne di Cigole che è morto sabato 29 febbraio e dove era ricoverato da qualche giorno nel reparto Infettivi prima che le sue condizioni si aggravassero. La camera ardente è stata allestita all’obitorio del cimitero di San Gervasio Bresciano e domani, martedì 3 marzo, alle 15 si svolgerà il funerale nella parrocchiale di Cigole. L’uomo lascia la moglie Maria, le figlie Letizia, Agnese e Nadia e una serie di nipoti.

Dallo stesso massimo ospedale cittadino fanno sapere del ricovero di altre dieci persone, mentre i bresciani positivi al Coronavirus sarebbero diventati 18. Ieri, domenica, nel consueto punto stampa in Regione Lombardia, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha annunciato altri dati sull’emergenza. Quindi, 984 casi positivi in Lombardia e di cui 406 ricoverati non in terapia intensiva e 106 in terapia intensiva. 375 sono i soggetti senza sintomi e isolati a livello domiciliare, mentre altri 73 sono stati dimessi. I morti sono aumentati a 31, anche se si attendono i riscontri da parte dell’Istituto Superiore di Sanità per capire se i decessi siano legati al contagio del virus. E per quanto riguarda i diciotto bresciani positivi, uno è di San Paolo, ma residente da tempo a Pavia e l’altro di Pavone Mella, come confermato dal sindaco Mariateresa Vivaldini.

Sul fronte delle strutture sanitarie, gli ospedali bresciani di Chiari e Iseo sono sotto stress, mentre al Civile arrivano la maggior parte dei casi, anche dalla zona rossa dove tra Lodi, Codogno e Cremona sono in crisi. L’emergenza, come ha spiegato l’assessore Gallera, ha spinto a muoversi anche la sanità privata, partendo per esempio dal gruppo San Donato che fornirà 14 medici specializzandi. E anche la Poliambulanza di Brescia è pienamente operativa. Nel frattempo, proprio per risolvere la mancanza di medici e la necessità di assunzioni, anche tra i medici e infermieri in pensione, è stato chiesto alle università lombarde di anticipare in teleconferenza gli esami di laurea per abilitare fin da subito diversi sanitari. Sul fronte bresciano, nel cortile dell’ospedale Civile è stata allestita una tenda come pre-triage e altre due usate come posti letto di ricovero momentaneo. Una soluzione per scremare i pazienti che arrivano e capire se destinarli al pronto soccorso normale o direttamente agli Infettivi o in altre strutture in caso siano positive al virus. Ma al momento non si parla di situazioni di crisi.

E tende simili saranno allestite anche nei cortili delle carceri lombarde, comprese quelle di Verziano e Canton Mombello a Brescia, dove far passare i detenuti prima del trasferimento in cella. Sul fronte della nuova ordinanza, cinema e teatri dovranno restare chiusi per un’altra settimana, insieme a palestre, centri sportivi, natatori e termali, ma non per i professionisti. D’altro canto, i musei, luoghi di cultura e chiese potranno riaprire, ma con visitatori ridotti e rispettando la distanza di un metro. Stessa condizione anche per mercati e centri commerciali, mentre nel fine settimana tra il 7 e l’8 marzo resteranno chiusi solo i centri commerciali di Bergamo, Lodi e Cremona.

Ogni genere di manifestazione a livello culturale, ludico e sportivo sarà sospesa, tranne quelle che possono essere disputate a porte chiuse. E visto che le persone più a rischio sono le over 65, l’assessore lombardo Gallera invita questi soggetti a restare a casa e ad evitare contatti sociali, chiedendo ai Comuni di attivare ogni iniziativa necessaria per aiutarli senza farli uscire. Nel frattempo ieri, domenica, si è assistito a diverse cerimonie religiose nel bresciano che i fedeli hanno potuto seguire alla radio oppure via social. E in questo periodo di emergenza, anche i trasporti pubblici ne risentono, visto che sui treni lombardi si segnala un calo del 60% dei passeggeri. E anche questa nuova settimana Trenord ha previsto riduzioni di corse sulla linea Milano-Brescia-Verona e Cremona-Brescia.

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