Coronavirus, Lombardia chiede proroga limitazioni per un’altra settimana

Oggi è atteso il nuovo decreto dalla Presidenza del Consiglio. Richiesta di altri sette giorni con i limiti attuali.

(red.) Nella giornata di oggi, sabato 29 febbraio, è atteso il nuovo decreto del Presidente del Consiglio con le disposizioni legate alle limitazioni per contenere il contagio da Coronavirus in Italia. Quello attuale è in vigore fino a domani, domenica 1 marzo, mentre ora si attende quello nuovo per capire come milioni di cittadini dovranno comportarsi almeno nella prossima settimana. Intanto ieri, venerdì 28, durante una conferenza stampa in Regione Lombardia alla quale erano presenti gli assessore Giulio Gallera e Davide Caparini, insieme al vicepresidente Fabrizio Sala – il governatore Attilio Fontana è in auto-isolamento – è emersa la richiesta che le misure attuali vengano prorogate di un’altra settimana.

Quindi, bar e locali soggetti alle limitazioni, musei, chiese, teatri, cinema, scuole e università chiuse. Tuttavia, sul fronte delle scuole potrebbero essere trovati dei margini. Nel decreto del Consiglio dei Ministri di ieri, venerdì, è stata inserita una norma che deroga i 200 giorni minimi di attività tra i banchi e quindi negli istituti chiusi a causa del virus non si rischierà di perdere l’anno scolastico. Ma si potrebbe anche pensare di rendere disponibile la formazione a distanza, con solo gli insegnanti e il personale chiamato a recarsi a scuola e gli studenti che potrebbero apprendere da casa.

Per quanto riguarda i musei, l’idea potrebbe essere quella di limitare gli accessi e a gruppi contingentati. Mentre a livello religioso la diocesi di Brescia chiede che le chiese possano essere aperte almeno nei giorni feriali, quando di solito non sono previsti assembramenti nei giorni di preghiera. In ogni caso, si attende la giornata odierna per capire quali richieste del Pirellone saranno accolte e quali limitazioni potrebbero arrivare per la prossima settimana.

Nel frattempo, a livello nazionale i numeri parlano di 889 contagiati, di cui 298 solo ieri, venerdì. I morti salgono a 21, compresi quattro di ieri, tutti tra i 70 e 80 anni e con patologie pregresse e residenti nel Lodigiano. Per quanto riguarda i malati, degli 889 ci sono la metà in isolamento in casa, 345 in ospedale e con sintomi e 64 in terapia intensiva. A farla da padrone è la Regione Lombardia con 531 casi di contagio e 8.500 persone in isolamento dopo essere entrate in contatto con i contagiati.