Coronavirus, 15 bresciani positivi. Tende pre-triage al Civile

Ieri erano una trentina i soggetti ricoverati tra gli ospedali. E un 63enne di Orzinuovi è grave al Poma di Mantova.

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(red.) Aumentano i casi di contagio da Coronavirus tra soggetti che sono stati ricoverati nelle strutture sanitarie della provincia di Brescia o che si trovano in quarantena nelle loro abitazioni. Nella giornata di ieri, venerdì 28 febbraio, è emerso come nuovo aggiornamento che sono una trentina in totale i soggetti ricoverati e di cui sei bresciani. Si trovano nel reparto Infettivi dell’ospedale Civile, ma anche in altri presidi della provincia oppure nelle loro abitazioni. E nel frattempo si ha notizia del fatto che da lunedì 2 marzo sarà il laboratorio di Microbiologia e Virologia del massimo ospedale cittadino a processare i tamponi eseguiti all’interno e quindi richiederanno meno tempo per essere controllati. E su questo fronte sarà un punto di riferimento anche per gli ospedali della Lombardia orientale.

A livello regionale sono stati 4.835 i tamponi effettuati e di cui il 75% negativi, l’11% positivi e altri da valutare. E a preoccupare c’è anche il fatto che il 10% dei casi positivi è legato ai medici e infermieri. Anche a Brescia ci sono quattro medici risultati positivi, di cui la ginecologa di Cellatica, un medico condotto di Leno e due specializzandi del Civile e della Poliambulanza. Intanto, come già fatto in altre strutture lombarde più coinvolte, anche all’ospedale Civile di Brescia sono state installate delle tensostrutture. Sono tre tende piazzate nel cortile e rappresentano un primo punto di accesso per chi presenta i sintomi dal virus e senza presentarsi direttamente al pronto soccorso, con il rischio di contagiare altri utenti.

E’ stata la Protezione Civile della provincia di Brescia a montare quelle strutture che garantiscono un primo accesso e insieme il ricovero nei 14 posti disponibili per ogni tenda. I pazienti interessati potranno restare fino a quattro ore e in attesa di conoscere l’esito del tampone. All’interno del massimo ospedale cittadino da ieri, come detto, ci sono quasi una trentina di soggetti provenienti anche dagli ospedali di Cremona e Lodi che in questo periodo sono al collasso. E si pensa ad aprire nuovi posti lungo un piano del Satellite.

Ma si segnala anche un 63enne di Orzinuovi che è stato trasportato dall’ospedale di Manerbio al Carlo Poma di Mantova, in Rianimazione, dove è risultato positivo al virus a peggiorare le sue condizioni pregresse. Nel frattempo alla Poliambulanza di Brescia, invece, le attività sono riprese, pur con le dovute precauzioni. Tanto che all’ingresso due infermiere armate di mascherina, guanti e termometri registrano la temperatura dei visitatori all’accesso: al minimo stato febbrile non si può entrare. In una mappa riportata dal Giornale di Brescia si parla di quindici casi positivi al contagio: 2 nel capoluogo così come a Cigole e uno ciascuno tra Capriolo, Castegnato, Gussago, Villa Carcina, Cellatica, Puegnago, Erbusco, Orzinuovi, Acquafredda, Pontevico e Leno.

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