Coronavirus, bar e locali riaprono dopo le 18. Servizio solo ai tavoli

Dietrofront sulla direttiva del ministero. Ma niente servizio al bancone. A Brescia c'è un crollo degli incassi.

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(red.) La direttiva del ministro della Salute Roberto Speranza con la Regione Lombardia relativa ai locali pubblici per il Coronavirus resta attiva, ma ieri, mercoledì 26 febbraio, è arrivato un dietro front nell’interpretazione dello stesso provvedimento. Si fa riferimento al fatto che lunedì e martedì i bar e locali pubblici di intrattenimento, rispettando la decisione, hanno dovuto chiudere i battenti dalle 18 alle 6. Ma molto gestori hanno contestato il fatto che i ristoranti, invece, potessero restare aperti.

Così ieri è arrivata una decisione positiva per gli esercizi che somministrano cibi e bevande. Infatti, è stato rimosso il “coprifuoco” con la chiusura dalle 18 alle 6, ma per evitare assembramenti di clienti è stato disposto che il servizio possa avvenire solo al tavolo e non al bancone. Quindi, consumazioni solo seduti ai tavolini interni o esterni e non in piedi.

Una misura che potrebbe ritenersi positiva per quei diversi locali che sfruttano proprio l’ora dell’aperitivo, ma a Brescia città la situazione resta critica. Infatti, con musei, scuole e università chiuse almeno fino a domenica 1 marzo, la platea in città si è svuotata di studenti, personale e lavoratori. Tanto che si parla, all’ombra della Loggia, di un vero e proprio crollo degli incassi.

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