Coronavirus, negativi quattro casi sospetti all’ospedale Civile

Si erano presentati nei giorni scorsi lamentando sintomi sospetti. Nelle scuole bresciane situazione tranquilla.

(red.) Il coronavirus continua a fare paura e anche nel bresciano, nonostante a livello sanitario si parli di un clima sereno, non mancano alcune situazioni di preoccupazione. Una di queste riguarda l’ospedale Civile di Brescia dove nei giorni precedenti a mercoledì 5 febbraio alcune persone si sono presentate lamentando sintomi compatibili con il contagio dal virus. Di questi soggetti, quattro casi sospetti sono stati controllati, ma per fortuna in tutti gli episodi l’esito è stato negativo. Si trattava di cinesi che erano rientrati in Italia dopo essere stati qualche giorno in Cina in occasione del Capodanno.

Tutti i pazienti che raggiungono il Civile indicando sintomi sospetti vengono sottoposti a un prelievo biologico il cui contenuto viene analizzato da uno dei laboratori regionali lombardi in contatto con l’Istituto Superiore di Sanità. E come detto i quattro casi si sono rivelati negativi, anche se i pazienti interessati sono stati ricoverati in isolamento all’interno del reparto Infettivi dello stesso massimo ospedale cittadino. Nel frattempo, ieri, martedì 4 febbraio, l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha fatto il punto della situazione indicando come in tutta la regione siano stati valutati 70 casi che lamentavano sintomi sospetti dopo essere arrivati dalla Cina. Sono stati quindi tutti isolati, ma gli accertamenti hanno per fortuna avuto esito negativo.

Intanto nel bresciano, tra città e provincia, si sta discutendo la richiesta presentata da alcune regioni – compresa la Lombardia – di mettere in quarantena per due settimane gli studenti cinesi che sono stati in Estremo Oriente in questi giorni e poi rientrati. Tuttavia, accodandosi alla scelta del Governo, nessuno neanche nel bresciano ritiene che quell’isolamento di massa sia necessario. Infatti, sarebbero pochi gli studenti che sarebbero tornati in Italia dopo essere stati in Cina e nel periodo prima di chiudere i viaggi con il Paese del Sol Levante. Tutti si attengono alle indicazioni del Ministero della Salute e dell’Ats e anche dal fronte bresciano si chiede di evitare allarmismi visto che la situazione è ritenuta tranquilla.

In ogni caso, gli istituti scolastici hanno ricevuto l’incarico di monitorare quegli studenti che sono stati in Cina negli ultimi giorni ed eventualmente segnalare ai medici e pediatri quelli che dovessero presentare sintomi nelle due settimane successive al ritorno in Italia. Su questo fronte è attivo anche il numero 1500, mentre nelle scuole venivano tenute controllate anche le eventuali assenze. Entro stasera, mercoledì, gli istituti dovranno comunicare al Ministero della Salute studenti e docenti che si trovano in Cina o che sono rientrati in Italia, mentre tra le classi le informazioni rivolte ai ragazzi tendono a non isolare o discriminare altri compagni, come in alcune situazioni avvenute a livello nazionale.

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