Polmonite, cause incerte: si muovono i cittadini

A Montichiari è nato un comitato che è pronto a lanciare una causa legale per chiedere un risarcimento. A Calvisano i residenti controllano le proprie case.

(red.) Dal momento che non è stata ancora inquadrata una causa ufficiale che ha provocato il contagio di massa per la polmonite batterica, con oltre 700 casi accertati e di cui alcune vittime, sono i cittadini della bassa bresciana a prendere iniziative. E visto che dalle autorità sanitarie e dalle amministrazioni non sono arrivate risposte, si procede ad agire in modo coordinato tra gruppi di residenti. Per esempio ieri, martedì 23 ottobre, a Montichiari si è formato un comitato di salute pubblica che si è affidato a un avvocato per capire come muoversi in questo ambiente. Il legale parla di riunire intorno a un tavolo tutte le parti coinvolte, tra i colpiti dall’epidemia, consulenti tecnici e le realtà che sarebbero responsabili. E subito dopo valutare la possibilità di una causa civile per chiedere un risarcimento per la violazione del diritto alla salute.

In ogni caso potranno essere solo i famigliari dei colpiti ad avanzare le vie legali. Ma lo stesso comitato, che intende collaborare con altri nati nei paesi vicini, chiederà misure di prevenzione e campagne di sensibilizzazione alla popolazione da parte delle autorità e per fronteggiare l’inquinamento. Mentre a proposito delle cause per lo scoppiare dell’epidemia, dopo che le autorità sanitarie hanno sempre parlato di legionella su alcune torri di raffreddamento di varie acciaierie, i cittadini chiedono all’Agenzia di Tutela della Salute di controllare anche i fanghi di depurazione. Nel frattempo, in un altro paese vicino, a Mezzane di Calvisano, i residenti sono pronti ad attivarsi per effettuare dei controlli. Sabato 27 ottobre e il 17 novembre potranno presentarsi in oratorio dove il laboratorio mantovano Micro-B di Asola fornirà gli strumenti per analizzare l’acqua potabile in casa e in seguito anche per il fiume Chiese.

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