Dopo cura tumore ha figlio con neo tecnologie

Una donna affetta dal linfoma di Hodgkin si è fatta prelevare il tessuto ovarico con la crioconservazione e fatto reimpiantare al Civile dopo trattamento.

Più informazioni su

(red.) L’ospedale Civile di Brescia si conferma ancora una volta come un centro di ricerca e specializzazione a livello nazionale e non solo. Ne è un ennesimo dato di fatto quanto avvenuto nella struttura e di cui scrive il Giornale di Brescia. Infatti, una donna di 35 anni, Sofia, ha dato alla luce un bambino, il primo in Italia nato dopo un trattamento di crioconservazione degli ovociti. La donna, all’età di 29 anni, aveva ricevuto la notizia di essere stata colpita dal linfoma di Hodgkin e la necessità di sottoporsi alle terapie del caso.

Ma la stessa paziente aveva anche deciso di rivolgersi al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, eccellenza nel settore, facendosi prelevare il tessuto ovarico e poi congelato. A distanza di anni, arrivata a 35, la paziente al Civile di Brescia ha chiesto di farsi reimpiantare il materiale organico per provare ad avere un figlio nonostante le terapie per curare il timore. E così è stato, per un altro successo della scienza e della tecnologia che incide anche sul lato umano.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.