Aids, 900 bresciani non sanno di essere malati

(red.) La provincia di Brescia è terza in Italia (dopo Milano e Roma) per il numero di persone affette dal virus dell’Hiv/Aids, con le 2.600 persone in generale, ma seconda per i nuovi malati. Questi dati emergeranno anche venerdì 5 maggio alla facoltà di Economia dell’università degli Studi, in città, dove alle 17,15 ci sarà un convegno dell’Associazione Italiana Donne Medico (Aidm). Si parlerà delle infezioni derivanti soprattutto dalla trasmissione per via sessuale.

Infatti, se un tempo il collegamento al fatto di essere malati di Aids era derivante dall’uso di siringhe e droghe, l’attualità parla di prestazioni sessuali spesso compiute senza alcuna protezione. L’ospedale Civile di Brescia ha in cura 4 mila pazienti, ma il dato più eclatante è che ci sarebbero altre 900 persone che non sanno di essere affette. Per questo motivo i medici chiedono che l’attenzione sulla prevenzione resti alta.

Mentre si invitano gli utenti a rischio ad andare in ospedale per svolgere il test e riconoscere se si è malati oppure no. Nel primo caso, la sanità bresciana mette a disposizione dei farmaci dedicati che possono garantire una vita comunque regolare. L’ospedale Civile sta ottenendo risultati anche sul fronte dei nuovi nascituri da mamme malate di Aids. Infatti, dal 2012 i neonati di questo genere non sono risultati contagiati.