Ricerca, giovani a rischio con inquinamento

Fino al 15% dei ragazzi tra Valcamonica, Garda e bassa rischia di incorrere in demenze e disturbi. Studio mondiale condotto dal bresciano Roberto Lucchini.

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(red.) Una ricerca medica internazionale condotta da un bresciano lancia l’allarme rosso nei collegamenti tra l’inquinamento e le funzioni cognitive, soprattutto all’interno dei giovani. Lo scrive il Giornale di Brescia dando notizia di un’indagine che sarà presentata martedì 25 ottobre alla facoltà di Economia dell’università degli Studi, in via San Faustino, in città. Il docente bresciano Roberto Lucchini, con una cattedra in Medicina del Lavoro alla Statale, ma attualmente operante a New York, è regista della ricerca finanziata da Brescia, dalla Grande Mela, Unione Europea e Regione Lombardia.
Dal 2005 al 2015 sono stati esaminati 720 ragazzi residenti tra la Valcamonica, il lago di Garda e la bassa bresciana. In particolare, è stata esaminata l’esposizione ai metalli e altri indicatori fisici. Così si è scoperto che, anche se in minima parte, fino al 15% dei giovani ha concentrazioni tali di piombo e manganese da rischiare di rendere più deficitarie le funzioni basi. Tradotto, si può andare incontro a forme di demenza e alzheimer, ma anche a difficoltà motorie e olfattive. Lo studio è stato esteso anche agli abitanti di Taranto a causa della situazione ambientale intorno all’Ilva.

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