Ebola, «Lombardia pronta ad ogni evenienza»

L'assessore alla Salute della Regione Mario Mantovani a Malpensa ha tranquillizzato sulla situazione sanitaria nel territorio regionale.

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(red.) Rinnovare e rafforzare la collaborazione già in atto con Uffici ministeriali e confermare che «Regione Lombardia è ovviamente a disposizione con tutti i mezzi necessari in caso di una evenienza straordinaria per quanto riguarda il virus Ebola», anche se «non ci sono casi e ci auguriamo che non ci siano».
E’ questo l’obiettivo della visita che il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani ha svolto sabato 9 agosto a Malpensa (Varese) alle strutture dell’Usmaf (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera del Ministero della Salute), che si occupano del controllo sanitario su passeggeri e merci che transitano attraverso i punti d’ingresso transfrontalieri. Mantovani è stato ricevuto e accompagnato nella visita dal direttore Mario Germagnoli.
«Ieri (venerdì, ndr.)- ha spiegato Mantovani – c’è  stata la comunicazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità e si è già svolto un incontro tecnico in Regione Lombardia. Oggi sono qui, per rassicurare i Lombardi e dire che è tutto sotto controllo. Non ci sono particolari urgenze, se non un’attenzione maggiore. In ogni caso, per quanto riguarda Regione Lombardia, è pronto l’ospedale Sacco, che ha anche a disposizione mezzi di trasporto straordinari, che devono avere tre scomparti distinti per gli autisti, i medici e per l’eventuale paziente». «Siamo pronti su tutti i fronti – ha sottolineato Mantovani – e abbiamo la sicurezza e la tranquillità di sapere che la sanità in Lombardia è comunque sempre all’altezza del compito».
Il vice presidente, che si è congratulato per la gestione e l’organizzazione della struttura, ha visitato anche il ‘canale sanitario’, ossia lo spazio, completamente isolato e sicuro, in cui vengono accolti i passeggeri dei voli in cui si sospetta ci possano essere casi di malattie particolari. «Non ci sono casi e ci auguriamo che non ce ne siano mai – ha aggiunto Mantovani -, anche perchè non ci sono voli che arrivano direttamente dai Paesi dove c’è il virus. I passeggeri sbarcano già in altri aeroporti dell’Unione europea».
«Scriverò al ministro, per confermare la piena collaborazione di Regione Lombardia e mettere a diposizione, nel caso servisse, un rafforzamento medico e sanitario per la sicurezza dei Lombardi. Farò anche presente l’esigenza, che mi è stata comunicata, di aumentare il personale di questa struttura, al di là della situazione di queste settimane».
Interrogato sui timori espressi da alcuni cittadini per la presenza di profughi in Lombardia, Mantovani ha sottolineato che si tratta di «preoccupazioni comprensibili» ma ha chiarito che, tramite le Asl, «sono attive le attività di prevenzione nei confronti delle persone temporaneamente alloggiate sul territorio lombardo, secondo le indicazioni ministeriali, anche procedendo con la somministrazione delle vaccinazioni previste». Al 31 luglio erano presenti sul territorio lombardo circa 3200 profughi (130 le strutture di accoglienza), cui sono state offerte più di 1000 prestazioni sanitarie (vaccinazioni e verifica preventiva di varie eventuali patologie; anche più prestazioni su uno stesso soggetto).

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