Stamina, «Sconcerto per ultimi avvenimenti»

«Nessuno più di me vuole tempi brevi». Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in commissione Sanità del Senato.

(red.) «Nessuno più di me vuole che questa vicenda si concluda in tempi consoni e brevi. Ricordo che quando la situazione è stata nelle mani del ministro, abbiamo istituito un comitato, trovato centri per la sperimentazione e avviato procedure in un mese. Fu Vannoni a chiedere più tempo perché non erano pronti alla consegna del protocollo». Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha risposto in commissione Sanità del Senato a chi le domandava quali fossero i tempi per chiudere i lavori del comitato Stamina e avere un responso sul tema.
«Il primo comitato che si era istituito ha aggiunto – si è pronunciato nei tempi opportuni senza sollecitazioni da parte mia. In brevissimo tempo si è espresso dando un parere articolato e definitivo, di cui ho preso atto chiudendo la sperimentazione. Dopodiché, il Tar che ci ha dato dei paletti. Ci vuole tempo, ma credo che la cosa più importante sia fare bene. E ricordo anche che il Tar ci ha accusati di aver dato una valutazione troppo in fretta». Lorenzin ha poi ribadito che «i tre milioni stanziati per l’eventuale sperimentazione sono sempre lì e se non utilizzati andranno alla ricerca sulle malattie rare».
Il ministro ha voluto anche «spendere poche
parole sui fatti accaduti negli ultimi giorni, in particolare sull’ordinanza del tribunale di Pesaro che ha ordinato il trattamento Stamina a Brescia nominando come ausiliario Andolina. Nel rispetto dovuto alle pronunce di un giudice, non posso esimermi dall’esprimere preoccupazione e sconcerto per quanto accaduto»ha detto Lorenzin. «Questo non solo perché Andolina è sottoposto a un’indagine per gravi reati anche associativi collegate al metodo Stamina – ha aggiunto – ma perché non penso che questo fosse lo scopo della norma vigente in materia: il legislatore ha inteso consentire la prosecuzione dei trattamenti a chi già li aveva in corso, con un accento di tipo compassionevole dal punto di vista umano, ma non certo di avviare nuovi trattamenti prima della sperimentazione».

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.