Cromo VI, “la città vuole risposte chiare”

La segreteria cittadina di Sel ha chiesto un impegno maggiore di Asl e Arpa. "Controllore e controllato non sono credibili se si presentano insieme".

(red.) La segreteria cittadina di Sinistra Ecologia e Libertà, in una nota stampa, ha espresso tutte le proprie perplessità sulla gestione della vicenda cromo esavalente, che secondo alcuni cittadini impesta l’acqua di numerose abitazioni. “La città di Brescia è attraversata da una polemica densa di turbamenti: la presenza di quantità eccessive di Cromo esavalente nell’acqua che gli abitanti bevono quotidianamente dai loro rubinetti. Il Cromo esavalente risulta certamente cancerogeno se inalato, non ci sono indicazioni univoche sulla sua pericolosità nel caso di ingestione (qualche studio la paragona a quella dell’inalato, altri la escludono risolutamente): il valore limite ammissibile di Cromo totale (compreso quindi l’esavalente) per legge perché l’acqua sia potabile è fissato in 50 µg/litro”.
“Abbiamo a Brescia un gestore, a2a, che tiene monitorata la qualità dell’acqua prelevata dai diversi pozzi e quindi erogata dall’acquedotto: questo gestore ha tranquillizzato i cittadini sostenendo che i controlli sono sempre stati puntuali e che i pozzi eventualmente trovati “fuori norma” sono via via stati chiusi e/o comunque esclusi dalla distribuzione al pubblico. Ci sono state, a riguardo, anche comunicazioni di analogo tenore tenute congiuntamente da A2A e Asl, ma questo non ha tranquillizzato i bresciani fors’anche perché è sembrato inopportuno che gestore e controllore si presentassero insieme.
Molti cittadini a questo punto stanno cercando di capire “da soli”, prelevando in modi diversi acqua direttamente dai rubinetti e/o dagli allacciamenti all’acquedotto e facendo esaminare tali prelievi da laboratori certificati ma non sempre specificatamente qualificati per la ricerca proprio di cromo esavalente.
Le analisi “private” (a fronte d’un valore ritenuto ammissibile di 50 µg/litro) sembra abbiano registrato evidenze di Cromo esavalente da 2 a 10, a 12 e fino a 65 (!!!)µg/litro”.
Sinistra Ecologia Libertà di Brescia chiede si dia alla città una risposta chiara e responsabile, con il coinvolgimento innanzitutto delle autorità preposte alla tutela della salute e dell’ambiente: “Arpa e Asl devono attuare in tempi rapidi le analisi necessarie e definire i termini della situazione. Poiché inoltre troppo maldestramente si è fin qui proceduto, lasciando crescere l’insicurezza dei bresciani anche con la poca chiarezza e l’intempestività delle informazioni, sarebbe opportuno un intervento diretto dell’Istituto superiore della Sanità, che illustri in modo inequivocabile alla città i criteri di valutazione e di pericolosità del Cromo esavalente nell’acqua ed interpreti in modo autorevole i risultati delle indagini svolte e/o che riterrà opportuno svolgere”.

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