Brescia, tutti uniti contro l’Aids

Domenica 1 dicembre sarà la giornata mondiale contro la malattia. Ecco numeri e iniziative delle strutture sanitarie cittadine per affrontare il virus Hiv.

(p.f.) Cambia il volto della malattia, ma l’emergenza non è si è ancora esaurita. In vista della Giornata Mondiale contro l’Aids, di domenica 1 dicembre, anche Brescia organizza una serie di iniziative per accrescere la coscienza sull’epidemia mondiale di Hiv.
Domenica dalle 10 alle 11 e dalle 11 alle 12, si terranno due sessioni informative con i medici specialisti dell’ospedale Civile di Brescia, nell’aula Montini del presidio ospedaliero. «La provincia di Brescia – ha spiegato Ezio Belleri, commissario straordinario del Civile – ha dei numeri che ancora destano preoccupazione. Per questo, la prevenzione è fondamentale».
Nel corso del 2012, in Italia sono state segnalate oltre 3.800 nuove infezioni da Hiv, di cui oltre 1000 in Lombardia, e 100 sono state segnalate dell’ospedale Civile nei cittadini bresciani. E l’epidemia continua incessante, con 70 casi segnalati all’Asl nel solo primo semestre del 2013.
Per quanto riguarda i casi di Aids conclamanti, la Lombardia è la Regione con la massima incidenza di casi in Italia, e Brescia è la terza città italiana con 2.528 casi in residenti della provincia dagli anni ’80 ad oggi. Al primo posto Milano, 8.576, e Roma, 7.505. Da questo continuo aggiungersi di nuovi pazienti deriva l’impegno quotidiano delle 2 Unità Operative degli Spedali che seguono insieme oltre 3.600 pazienti, di cui quasi 3.500 in terapia antivirale. «In questi anni», spiega Francesco Castelli, direttore U.O. 2 Malattie infettive, «abbiamo visto mutare il volto della malattia. Se prima la trasmissione era legata alla tossicodipendenza, oggi avviene per la maggior parte dei casi attraverso rapporti sessuali. E non parliamo solo di relazioni omosessuali, ma anche etero. Cambia così anche l’età. Prima si trattava di giovani tra i 18 e i 20 anni, oggi a volte le prime infezioni le riscontriamo anche in persone di 40, 50 anni».
Rispetto al passato, cambia anche la possibilità di cura. Attraverso terapie a base di farmaci retrovirali, non solo è possibile limitare la possibilità di contagio, ma anche consentire una vita normale e longeva a chi ha contratto il virus. Per questo è fondamentale una diagnosi precoce, per poter intervenire subito.
Così, se negli anni ’80, alle donne sieropositive che desideravano avere un figlio il consiglio era di pensarci attentamente, perché la probabilità di trasmettere il virus era di oltre il 30%, oggi, con una terapia adeguata durante la maternità e le dovute attenzioni la probabilità si riduce al 2%. Purtroppo, secondo la stima degli esperti, un 25-30% della popolazione totale non è a conoscenza del proprio stato. Eppure, nel sangue del 92,5% dei pazienti in cura presso gli Spedali non è più riscontrabile una carica virale, che significa che non sono quasi più contagiosi. «Il risultato è ancora più straordinaio», ha sottolineato Alfredo Scalzini, direttore U.O. 1 Malattie infettive, «se pensiamo che quello di Brescia è l’unico centro di un certo livello in cui la spesa per i farmaci per l’Hiv è diminuita, nonostante l’aumento dei pazienti».
Nel 2011, infatti, Regione Lombardia, preoccupata per la spesa di farmaci retrovirali che superava i 30milioni di euro, aveva disposto un tetto. Una revisione delle terapie, sempre senza andare contro l’interesse dei pazienti, e la scelta di alcune cause farmaceutiche di togliere il brand ad alcuni farmaci, rendendoli generici, ha avuto come risultato una flessione della spesa. Oltre all’Opend Day del Civile, anche l’Asl di Brescia sarà impegnata, sempre l’1 dicembre, in un’apertura straordinaria dell’Ambulatorio MTS in viale Piave 40 a Brescia, dalle 9 alle 12, dove saranno presenti medici, un’infermiera e un’assistente sanitaria, per informare sull’infazione da Hiv ed altre infezioni sessualmente trasmesse, con la possibilità di sottoporsi a test sierologici. Sarà inoltre proiettata una case history sulle immagini di alcune campagne informative nazionali ed internazionali riguardanti l’infezione da Hiv.
Nel pomeriggio, l’Unità Mobile dell’Asl sarà presente in corso Zanardelli dalle 16 alle 19.
«Nel centro MTS – ha  illustrato il direttore generale Carmelo Scarcella – in cinque anni sono arrivati 6.206 pazienti, per un totale di 24.118 visite, 8.661 prelievi ematici. Il 70% dei pazienti sono stati italiani, il 68% uomini. L’Hiv non è la patologia preponderante, ma i 96 casi rilevati sono una quota comunque significativa». Come ha sottolineato Donatella Albini, consigliera del Comune di Brescia con delega alla sanità, «il focus della giornata l’Hiv e l’Aids, ma vogliamo affrontare in maniera complessiva il tema delle malattie trasmissibili sessualmente, a causa anche di comportamenti non corretti adottati anche da ragazzi sempre più giovani».
Le iniziative della giornata sono state presentate in Logga. «E’ sempre più importante», ha commentato il sindaco Emilio Del Bono, «dare un’informazione unitaria, ed è simbolico che lo si faccia in quella che è la casa dei bresciani, ovvero Palazzo Loggia».

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