Brescia si prepara a dare l’addio al «118»

Dalla primavera numero unico 112 per le emergenze, con centrale alla Goito. La Areu verrà spostata a Bergamo. Del Bono: «Il progetto va rivisto, Maroni ci ripensi».

(red.) Lo spostamento della centrale operativa Areu da Brescia a Bergamo, conseguenza dell’accorpamento del servizio in quattro sedi regionali, che prenderanno il nome di “Soreu”, Sale Operative Regionali Emergenza Urgenza,  ha destato non poche polemiche e proteste.
In ogni caso, comunque, il piano prosegue: entro la primavera 2014 nella provincia di Brescia verrà attivato il numero unico per le emergenze, che sarà il 112 e avrà sede operativa nell’ex caserma Goito. Secondo quanto affermato dal direttore generale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, Alberto Zoli, poi, dopo alcuni mesi di assestamento, la gestione delle emergenze sanitarie verrà affidata alla centrale bergamasca, che smisterà quindi gli interventi alle sedi di soccorso territoriali.
L’operazione, nella sua totalità, dovrebbe essere conclusa entro il 2014. Il nuovo 112, spiega Zoli, sostituirà tutti gli altri numeri per le emergenze (113, 115, 118), e consentirà l’identificazione dell’utente che dovesse chiamare utilizzando un telefono fisso. Le telefonate, quindi, raggiungeranno la città, che servirà anche le provincie di Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Da qui, poi, verranno “smistate” alle diverse forze dell’ordine. In questo modo, pare, si dovrebbero evitare una serie di interventi inutili. Una ventina di operatori, scelti fra cassintegrati e lavoratori in mobilità, verranno selezionati per  prendere posto alla Goito. Nella seconda fase del progetto, poi, la centrale operativa bresciana verrà trasferita a Bergamo, che gestirà la “Soreu 1”.
E questo, pare, sarebbe proprio uno dei punti più contestati del progetto. Da Bergamo, infatti, dovrebbero arrivare le indicazioni da fornire agli operatori su come intervenire anche nella nostra provincia. Fra l’elenco dei poco convinti,  figura anche il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, che in una lettera aperta al governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, chiede una revisione del progetto.
Nella lettera, il sindaco scrive che «è difficile comprendere e tantomeno condividere le valutazioni tecniche che hanno portato alla proposta di accorpare il servizio del 118 e di togliere da Brescia la sua Centrale Operativa». Continua poi affermando che «analisi e valutazioni effettuate da società esperte nel settore sanitario hanno evidenziato come la soglia minima di due postazioni possano garantire un servizio adeguato ad una popolazione residente di 300mila abitanti. Brescia, pur avendo un bacino di oltre un milione di abitanti, ha solo 4 postazioni diurne e 3 postazioni notturne, il servizio nella nostra provincia risulta quindi già oggi sottodimensionato. Sarebbe quindi opportuno un potenziamento delle postazioni piuttosto che un loro accorpamento».

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