Pcb, nuova indagine epidemiologica dell’Asl

L'azienda sanitaria di Brescia di nuovo al lavoro per indagare le correlazioni tra esposizione ai policlorobifenili e malattie tumorali tra città e provincia.

(red.) Asl di nuovo al lavoro sul caso Caffaro. Giovedì il gruppo dell’azienda sanitaria locale di Brescia, che si è costituito per analizzare i dati sul sito inquinato di via Milano, torna a riunirsi insieme con Arpa, Comune, Provincia, Zooprofilattico e Università degli Studi di Brescia.
Sul tavolo, ancora una volta, i policlorobifenili, dopo che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) li ha riclassificati come cancerogeni, evidenziando la relazione tra esposizione a Pcb e aumentato rischio di melanoma.
Al vaglio una nuova indagine epidemiologica in cui verranno confrontati i dati della città con quelli della provincia.
Fra un mese e mezzo circa, poi, verranno resi noti gli esiti dell’ultimo campionamento effettuato a fine 2012 su un centinaio di residenti dell’area Caffaro.
Studi epidemiologici sono stati anche effettuati su lavoratori ed ex dipendenti dell’azienda chimica, ognuno dei quali sono è stato sottoposto a prelievi e ad un questionario specifico relativo alle conseguenze da esposizione a Pcb.
L’Asl di Brescia continua intanto a difendersi dalle accuse di “immobilismo” emerse nel corso della puntata “Presa Diretta” andata in onda su Rai 3, sottolineando che l’azienda sanitaria ha sempre effettuato attività di controllo e che anche i dati riferiti nel corso della trasmissione facevano riferimento a studi specifici compiuti proprio dalla struttura sanitaria.
Il direttore Carmelo Scarcella ha però richiamato anche le responsabilità regionali sulla situazione Caffaro, le cui linee direttive sono sempre state seguite dall’Asl bresciana.
Scarcella ha rimarcato inoltre che i dati sull’aumento dei tumori (linfomi non Hodgkin e cancro alla tiroide, al fegato, al seno) indicati da Presa Diretta riguardano l’intera città di Brescia e non solamente l’area Caffaro,  evidenziando una mancanza di correlazione diretta delle malattie con il Pcb. Lo stesso vale, secondo l’Asl, per i tumori del fegato, la cui incidenza correlata con i casi di cirrosi e di epatiti virali B e C, è molto diffusa, ad esempio, nei territori dell’Ovest Bresciano. In città, ha sottolineato Scarcella, l’incidenza di questa tipologia è inferiore rispetto al resto dell’Asl del 30% circa.

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