Montichiari, 900 firme per endocrinologia

Un comitato spontaneo si è opposto alla riduzione del funzionamento della struttura attraverso una petizione. Baccinelli: “ Siamo pronti a gesti eclatanti”.

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(red.) Sono giorni difficili per l’ospedale di Montichiari, al centro di una polemica che non accenna a placarsi. Da un lato un comitato spontaneo di cittadini, rappresentato da Davide Baccinelli, che non tollera che il servizio offerto dall’ambulatorio di Endocrinologia-osteoporosi, nel giro di pochi mesi, venga ridimensionato funzionando solo due giorni alla settimana anziché cinque. Di contro, a rassicurare l’utenza, ci sono i vertici del presidio ospedaliero monteclarense (che dipende dall’azienda Spedali Civili di Brescia) e il professor Andrea Giustina, che del Servizio endocrinologo è diretto responsabile.
Come ha spiegato Baccinelli, il comitato ha raccolto oltre 900 firme, inoltrandole alla facente funzioni di direttore generale dell’Ospedale Civile, Ermanna Derelli. Ma non è tutto, infatti, la situazione è stata resa nota anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tuttavia, come ha sottolineato Baccinelli, fino ad oggi, le risposte giunte al comitato in relazione alla scelta di diminuire la funzionalità dell’ambulatorio non sono state ritenute soddisfacenti.
Secondo il comitato, la scelta presenterebbe infatti troppe incongruenze. Il primo aspetto riguarda le liste d’attesa: già adesso, con un’attività spalmata su cinque giorni, capita di avere l’appuntamento dopo sei mesi. Cosa potrebbe accadere con gli orari ridotti? Le preoccupazioni del comitato sono anche altre, come quella che riguarda l’aspetto logistico e le difficoltà di chi non potrà recarsi a Brescia.
Davide Baccinelli ha rifiutato qualsiasi spiegazione di tipo economico. Infatti, come ha rimarcato il rappresentante del comitato dei cittadini, a Montichiari vengono trattati oltre 4.500 pazienti, quindi il problema non sono certo gli introiti. Si vuole capire quali siano le vere ragioni che porteranno allo smantellamento di un presidio di eccellenza all’interno del panorama sanitario lombardo.
Pur comprendendo il disappunto degli utenti, Rossana Gardone, direttore amministrativo del nosocomio di Montichiari, ha smontato le tesi del comitato. La Gardone ha spiegato che le scelte dell’Azienda sono legate alle nuove responsabilità, in qualità di docente, del professor Giustina. La necessità di averlo a Brescia per almeno tre giorni alla settimana, unita alla mancanza di ulteriore personale sanitario da destinare a Montichiari, rendono necessaria tale riorganizzazione. Questo però, sempre secondo Rossana Gardone, non va inteso come un depotenziamento, perché il servizio ne uscirà addirittura migliorato. L’azienda, ha spiegato la Gardone, non ha intenzione di penalizzare né danneggiare nessuno, e sarà fatto di tutto per limitare al minimo i disagi.
Nonostante i segnali distensivi, Baccinelli pare poco incline a fare sconti. Lui e il comitato che rappresenta vogliono che le cose rimangano come sono ora, dicendosi pronto anche a gesti eclatanti per rivendicare questo diritto.

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