Pronto soccorso, arriva il “taglia-code”

Nelle strutture bresciane con più di 30mila accessi annui percorsi differenziati di carattere ambulatoriale a seconda della gravità dei casi per ridurre i tempi di attesa.

(red.) L’attivazione di ambulatori taglia-code in 30 ospedali per curare i casi meno gravi che si presentano al pronto soccorso (codici bianchi e codici verdi); l’avvio, nelle stesse strutture, di sistemi informativi per consentire ai parenti in attesa di conoscere la situazione della persona accolta in pronto soccorso e i tempi d’attesa; una revisione sui criteri di attribuzione dei codici bianchi per uniformare le valutazioni oggi differenziate.
Sono queste le tre novità per i pronto soccorso lombardi contenute in una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Luciano Bresciani, e presentata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni in un incontro con la stampa.
I 30 pronto soccorso lombardi con un numero di accessi superiori a 30.000 all’anno e quelli con un numero inferiore di accessi ma che siano presidi capofila di Aziende Ospedaliere sono chiamati ad attivare percorsi differenziati di carattere ambulatoriale nella fascia oraria 8-20 (o anche con fasce orarie ridotte a seconda delle esigenze) per curare i casi meno gravi (codici bianchi e codici verdi).
Tra questi, nel Bresciano, sono stati individuati gli Spedali Civili, quello di Desenzano-Lonato, il Mellino Mellini di Chiari e quello di Esine in Valcamonica.
Per attivare il servizio e per pagare i medici che lavoreranno in questi ambulatori, Regione Lombardia darà un contributo medio di 200.000 euro all’anno per singolo ospedale (6 milioni di euro in totale).
L’avvio effettivo di questo servizio, già previsto in via sperimentale nelle delibera delle “regole” 2012 per il servizio socio sanitario, ha lo scopo di ridurre i tempi di attesa nei pronto soccorsi, differenziando i percorsi per i casi più urgenti e per quelli meno gravi con evidente vantaggio per i cittadini.
Nell’ambito delle iniziative di trasparenza, verrà avviato, nelle stesse 30 strutture coinvolte dalla realizzazione dei nuovi percorsi ambulatoriali, un sistema informativo in grado di tracciare i vari passaggi del percorso di cura delle persone accolte in pronto soccorso, permettendo anche ai parenti in attesa di conoscere la situazione del loro congiunto e i probabili tempi di attesa. Capita spesso infatti, accompagnando una persona in pronto soccorso, di dover rimanere in attesa senza informazioni anche per lungo tempo. Come è già Stato fatto in alcuni ospedali, si potrebbe realizzare uno schermo o un display informativo nella sala d’attesa che riporti un numero identificativo del paziente conosciuto anche dai parenti in attesa (non ovviamente il nome per ragioni di privacy), il codice di accesso, l’ora di arrivo, visite ed esami effettuati, ecc. Lo stanziamento per questo nuovo servizio è fino a 1,5 milioni di euro (50.000 euro per ogni struttura).
Allo scopo di uniformare le valutazioni, oggi differenziate, sull’urgenza di un caso che si presenta in pronto soccorso con la relativa attribuzione del codice, vengono meglio definiti, attraverso indicazioni operative per tutte le strutture di pronto soccorso, i criteri per il codice bianco. I codici bianchi, soggetti al pagamento di un ticket di 25 euro, sono di fatto quei casi che richiedono un trattamento ambulatoriale. Solo al termine dell’intervento è possibile dunque stabilire correttamente il codice. Ad esempio, un caso che prudenzialmente può essere considerato all’inizio un codice verde, può rivelarsi invece meno serio di quanto ipotizzato e quindi “trasformarsi” in codice bianco. Viene dunque introdotto il “codice bianco alla dimissione”, per tutti quei casi (codice bianco o verde in triage di accesso) che hanno richiesto trattamenti semplici e limitati nel tempo.
Ad esempio, non saranno “codice bianco alla dimissione” quei pazienti per cui sia necessario il ricovero, sia richiesto un periodo di osservazione di durata superiore a 6 ore, abbiamo riportato fratture o lussazioni, abbiamo avuto ustioni di primo grado di estensione superiore al 18% della superficie corporea o ustioni di maggiore gravità, abbiano mostrato condizioni di rischio legate allo stato di gravidanza, ecc.
Saranno invece classificati come “codice bianco alla dimissione” tutti i pazienti non rientranti in queste fattispecie (codice bianco o verde in triage di accesso) o quelli con qualsiasi classificazione di triage di accesso  che autonomamente lasciano il pronto soccorso, prima della chiusura del verbale.

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