“Si cerchi tetracloruro di carbonio nell’acqua”

Lo chiede il coordinamento dei comitati ambientalisti all'Arpa. "Bene il confronto con l'azienda regionale, ma servono maggiori controlli sul territorio".

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(c.p.) Il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardi sono soddisfatti per il consueto incontro con Arpa, ma chiedono che non si abbassi la guardia nei confronti delle emergenze. “Il direttore Giulio Sesana prosegue nella prassi di volerci incontrare”, ha ricordato Marino Ruzzenenti del Coordinamento, “e questo metodo di confronto trova il nostro apprezzamento. Arpa di Brescia  inoltre si è confermata l’agenzia regionale più attiva in Lombardia, con 109 interventi per emergenze ambientali nel 2011, contro gli 87 del dipartimento di Milano”.
Diversi gli aspetti toccati nel corso dell’incontro e svelati venerdì pomeriggio nel corso di una conferenza stampa. “A fine marzo”, ha anticipato Ruzzenenti, “dovrebbe essere pronta la relazione dell’azienda regionale sui campionamenti nella zona sud-est di Brescia sia per le Pm10, sia per le Pm2,5. Nello stesso periodo vedrà la luce anche la relazione sulle ricadute di diossine, Pcb e metalli pesanti nei dintorni delle Accierie di Odolo”.
Ad Arpa i comitati hanno chiesto inoltre maggiore attenzione nelle autorizzazioni di nuovi impianti (cave, discariche e bitumifici ad esempio). “Oltre a monitorare-“, ha sottolineato Ruzzenenti, “serve che Arpa enfatizzi con continuità sullo stato di degrado gravissimo già attivo sul territorio, facendo notare come talvolta i parametri di inquinamento per aria, acqua e suolo siano ben oltre i livelli stabiliti dalla legge”. Anche la questione rifiuti, soprattutto di quelli che presentano radioattività, è finita sul tavolo del recente incontro tra ambientalisti e Arpa.
“Abbiamo chiesto che i controlli vengano estesi su tutte le discariche di scorie di fonderia”, ha ricordato Ruzzenenti, “per verificare la presenza di radioattività. Sono decine sul territorio provinciale e considerato che fino agli inizi del Anni’90 i controlli preventivi non erano efficienti si potrebbero trovare nuovi dati allarmanti”. Come fare il monitoraggio, anche di quelle sottotraccia? “Si possono rispolverare le fotografie aeree del passato come sta avvenendo ad esempio sul territorio di Montichiari, hanno suggerito i componenti del coordinamento intervenuti nell’incontro con la stampa. L’ultimo aspetto affrontato è stato quello dell’acqua. “Vogliamo che finalmente vengano fatti i rilevamenti sull’inquinamento da tetracloruro di carbonio”, ha sostenuto Ruzzenenti, “con una costante pubblicazione sui siti istituzionali di Arpa, Asl e A2a dei livelli di inquinamento delle falde”.

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