Cremignane, l’acqua si può bere

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acquagialla.jpgIl batterio non è più nell'acquedotto. Oscure le cause dell'inquinamento.

(red.) Il batterio «clostridium perfringens» non c'è più, l'enterococco intestinale neppure. I 450 abitanti della frazione di Cremignane d'Iseo possono quindi tornare a bere l'acqua che scende dai rubinetti dell'acquedotto municipale, "pescata" dal vecchio pozzo che si trova in via Vecchia in paese.
Ma come mai l'acqua era inquinata? Su questo, che è l'interrogativo centrale, resta il mistero.
Il comunicato ufficiale dell'Asl, diffuso mercoledì, definisce conformi agli standard di legge i parametri di qualità dell'acqua e subito il sindaco del capoluogo sebino, Riccardo Venchiarutti, ha cacellato le due ordinanze che da venerdì vietavano l'uso alimentare del prezioso liquido (leggi la notizia).
Qui l'emergenza non ha provocato gravi problemi sanitari ai cittadini com'è invece accaduto a San Felice del Benaco, dove la dissenteria e le nausee hanno colpito circa 2 mila persone. A Cremignane sono sempre stati tutti bene.
Ma ora restano tutti gli interrogativi irrisolti: chi o che cosa inquina l'acquedotto? L'AOB2 srl di Rovato, ente gestore delle acque della zona, predisporrà una videoispezione per controllare se nel pozzo vi siano infiltrazioni dall'esterno. E l'Asl terrà monitorata la qualità dell'acqua con periodici controlli. Non solo a Cremignane: in tutti i pozzi e acquedotti della provincia le ispezioni sono aumentate.
E' noto che in tutta Italia i servizi idrici sono al lumicino. Le reti, vecchie e malridotte, perdono nel terreno oltre il 50% dell'acqua che trasportano e i pozzi sono spesso antichi e inadeguati alle esigenze attuali, anche sul fronte sanitario.

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