Per “Narrare i borghi”, un pomeriggio a Invico di Lodrino

In programma dalle 14,30 alle 19,00 di domenica 12 giugno tra canti e musiche, storie narrate nei cortili e degustazione di prodotti tipici della Valtrompia.

Narrare i borghi: Invico di Lodrino

Lodrino. L’iniziativa “Narrare i borghi. Invico“, organizzata da treatro terrediconfine, è in programma dalle 14,30 alle 19,00 di domenica 12 giugno (in caso di pioggia domenica 19 giugno) nella frazione Invico di Lodrino.
Durante il pomeriggio, i cortili del paese diventano un inedito palcoscenico e contenitore di narrazioni frutto di drammaturgie costruite utilizzando interviste sulla storia locale, raccolte e documentate da ricercatori e recitate dagli attori della compagnia.
Le contrade sono pure animate, in un’atmosfera festosa, da canti, musiche popolari. Vi è inoltre la possibilità di apprezzare prodotti tipici della Valle Trompia fra le bancarelle di un mercatino.
Sarà l’occasione di uno spontaneo movimento di memoria e di riscoperta di particolari scorci delle vie più antiche, dei vicoli, delle corti. Un originale appuntamento che coniuga “poesia della memoria” e viva socialità.
Servizio di Bus-navetta da Loc. Biogno e da Lodrino campo sportivo per Invico dalle 14,00 alle 20,00.
Il programma
Dalle ore 14,30 musica, canti con Cantori Lodrino; Daniele Gozzetti; Lönare; Malghesetti; Selvaggi Band.
Mercatino e degustazione di prodotti tipici della Valle Trompia. Visite guidate al “Museo Etnografco” e “Casa Contadina”; attività ludica a cura dell’Ecomuseo di Valle Trompia.
Dalle ore 15,00 alle 18,00 narrazione nei cortili: “Tra prati e altri cieli”.
Cortile “via Strada vecchia”, “Barber, scarpulì e siensa dè Rudià“, con Michele D‘Aquila, parla di un abitante del paese che incontrando il mitico Paneroni, bizzarro astronomo di Rudiano, ne fa proprie le teorie per educare i compaesani alle leggi che regolano l’universo. Affascinato dall’idea di esplorare il sole e le stelle nel frattempo, tra un mestiere e l’altro, si accontenta di fare il tecnico dell’Enel.
Prato di “casa Bettinsoli“: Pietro Mazzoldi accompagnato dalla fisarmonica di Federico Crippa in “1949 Ludrì, la notte degli Oscar”, racconta la memoria della sala cinematografca anni ‘50, l’incantesimo del grande schermo che produce sogni, che permette di giungere ai confini della terra tra eroi romani, forzuti gladiatori e romantiche ereditiere. Festa di un paese che, dopo la guerra, ha voglia di ricominciare vedendo immagini in cinemascope e ascoltando i fatti di altre nazioni, di altre culture.
Nel cortile di “casa Zappa” “Cina? Pedala, pedala…” con Marco Poli. Correre tutto il sentiero, correre la montagna, correre in moto, correre in bicicletta per vedere cosa sta dietro la montagna, oltre il lago, oltre l’orizzonte. E scoprire così, tra le beghe di paese, che puoi evadere, conoscere il mondo, anche attraverso la canzone, volando come un’aquila tra le musiche dei Beatles, dei Rolling Stones, dei Dik Dik sognando la California, l’Australia o arrivando, con la “fregola” del pedale, fino in Cina alla corte del Gran Kan, emulando le imprese di Marco Polo.
Nel cortile della “casa Bonusi” con “Ön méss e mèss”, Fabrizia Guerini narra la strana storia del fratello gemello che, pur temendo l’acqua, si lascia alle spalle il paesello e attraversa un oceano per raggiungere il Pakistan. Mucche da mungere, scarpe da risuolare scandiscono la quotidianità di chi è restato, mentre il desiderio di altri cieli spinge a vivere le avventure di “barbari sensa barba” e ad assaporare i colori d’Oriente .
Nel cortile/giardino delle “case Pedersoli” in “Le ore non si contano” Antonia Sabatti è la servetta che lascia Lodrino per vivere la città, Milano, con le contraddizioni del caso. Vive meglio, mangia bene, ma è piena di nostalgia per i suoi monti, per gli affetti lasciati in paese e per le difficoltà di socializzare con i “siòri”. Vita faticosa comunque anche qui, in un appartamento lussuoso, e poi resta il lavoro estivo in risaia, in alternativa alla dura quotidianità contadina.

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