Travolto dalla slavina, martedì l’addio ad Alessandro

Sono fissate alle 15 di martedì 8 febbraio nel Duomo di Breno le esequie di Alessandro Piali, il 23enne travolto ed ucciso da una valanga a Livigno. Vasto cordoglio ad Astrio.

(red.) Sono fissati per  martedì 8 febbraio alle 15, nel duomo di Breno (Brescia), i funerali di Alessandro Piali, il 23enne di Astrio rimasto ucciso da una valanga sabato mattina mentre effettuava un fuoripista con lo snowboard nel comprensorio Carosello 3000 a Livigno, in Valtellina.

La salma del 23enne, molto noto nella piccola frazione camuna, sarà trasferita nelle prossime ore presso la casa del commiato Facchini di via Mazzini dove rimarrà fino al momento delle esequie.
Il lutto che colpito la famiglia Piali è il dolore di un’intera comunità: Alessandro era conosciuto da tutti nella piccola frazione della Valcamonica come un giovane allegro, con tante amicizie e come uno sportivo che, oltre allo snowboard ed allo sci, grandi passioni, praticava anche altre discipline ed era tifosissimo del Brescia calcio.
L’amico che era con lui, Giovanni Medeghini, rimasto illeso, ha ripercorso gli attimi precedenti alla valanga che ha travolto il 23enne: entrambi, esperti di fuoripista, erano attrezzati con l’Artva ed avevano i dispositivi per l’autosoccorso.

Medeghini ha raccontato che Alessandro sciava davanti a lui, distanziato di una ventina di metri, quando ha notato una crepa che si apriva al loro passaggio: ha gridato all’amico di fermarsi, ma la tragedia si è consumata in pochissimi istanti. Un’enorme massa di neve,  con un fronte di una trentina di metri per cinquanta, ha travolto lo sciatore 23enne. Grazie al sonar che aveva con sè, Giovanni è riuscito ad individuare il punto esatto in cui Alessandro si trovava, iniziando a scavare mentre attendeva i soccorsi.

Il 23enne di Astrio è stato dunque recuperato dal Soccorso Alpino e trasferito con l’elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in condizioni già molto critiche. Il suo cuore ha cessato di battere poco dopo il ricovero.
I genitori di Alessandro avevano autorizzato l’espianto degli organi, ma non è stato possibile.

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