Caso Bozzoli, il tribunale dispone una nuova perizia

L'accertamento è volto a verificare le condizioni "chimiche" successive alla bruciatura di carne ed ossa in un forno simile a quello della fonderia da cui scomparve, sei anni fa, l'imprenditore 50enne.

(red.) Disposta una nuova perizia nell’ambito del processo per la scomparsa di Mario Bozzoli, l’imprenditore 50enne sparito dalla propria fonderia di Marcheno l’8 ottobre del 2015 e mai più ritrovato.
Per l’accusa il 50enne è stato ucciso da nipote Giacomo, figlio del fratello, unico imputato nel procedimento giudiziario che si sta svolgendo al tribunale di Brescia.
Nell’udienza che si è svolta mercoledì 22 dicembre è stata disposta una nuova perizia, volta ad appurare se, come ipotizza l’accusa, dopo il presunto omicidio, il corpo di Mario possa essere stato gettato nei forni, così da farne sparire ogni traccia.

mario bozzoli

Nel corso di un’udienza precedente, il perito Giorgio Portera, genetista forense e consulente di parte civile, aveva dichiarato che un corpo bruciato in un forno avrebbe potuto non lasciare tracce di Dna così da lasciare aperta la strada che il cadavere potesse essere stato “cancellato” in questo modo.
Di diverso avviso, invece, il consulente della difesa, Giancarlo Farina, il quale ha effettuato una prova (“in piccolo”) con carne ed ossi di maiale gettate in un forno avente la stessa temperatura di quello della fonderia Bozzoli, rilevando che il risultato ha portato alla produzione di fumo nero, odore e fuliggine. Tutti elementi che non sarebbero stati accertati dalle investigazioni effettuate.
Il tribunale ha così disposto una “perizia avente ad oggetto la tipologia della reazione chimica provocata sul corpo umano da una fonte termica costituita da un bagno di metallo. Questo al fine di valutare la compatibilità di un’eventuale soppressione del corpo della vittima all’interno del forno della fonderia Bozzoli”. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 19 gennaio.

 

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