Processo Bozzoli, carabiniere: “Tre telecamere sono state spostate”

Terza udienza processo per scomparsa dell'imprenditore. I carabinieri collocano l’omicidio di Mario Bozzoli tra le 19,13 e le 19,24 dell’8 ottobre 2015.

(red.) La mattina di questo lunedì 8 marzo presso il tribunale di Brescia si è tenuta una nuova udienza, la terza, nell’ambito del processo a carico di Giacomo Bozzoli, accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere dello zio Mario Bozzoli, scomparso nel nulla l’8 ottobre del 2015 dalla fonderia di Marcheno, in Valtrompia. Oggi è stato il turno del maresciallo dei carabinieri Salvatore Rossitti chiamato a deporre in aula.

Il militare ha dichiarato che tre telecamere erano state spostate nel momento in cui il 13 ottobre, cinque giorni dopo la scomparsa dell’imprenditore, gli occhi elettronici stavano riprendendo scene diverse rispetto proprio all’8 ottobre.
“Il 13 ottobre 2015 tre telecamere interne alla ditta Bozzoli erano posizionate in modo diverso rispetto alla sera dell’8 ottobre 2015, data della scomparsa di Mario Bozzoli”, ha detto il maresciallo. “Una il 13 ottobre puntava lo spogliatoio di Mario, mentre la sera della scomparsa guardava una porta chiusa. Un’altra il 13 ottobre puntava l’area dei forni, mentre cinque giorni prima riprendeva gli spogliatoi degli operai e infine una terza camera la sera della scomparsa di Bozzoli inquadrava un cassone di rottami, ma il 13 ottobre inquadra il piazzale esterno della fonderia”. Come mai e da chi sono state spostate le telecamere proprio la sera della scomparsa dell’imprenditore di Marcheno?

Nelle veste di testimone ha deposto anche l’ex comandante dei Ros di Brescia, il colonnello Amleto Comincini: “Non c’è la pistola fumante”, ha detto, “non abbiamo prove certe, ma collochiamo l’omicidio di Mario Bozzoli tra le 19,13 e le 19,24 dell’otto ottobre. Le 19,13 è quando la vittima effettua la sua ultima telefonata alla moglie e le 19,24 è quando invece l’auto dell’imputato esce dalla fonderia per la prima volta nella serata”.

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