Paitone, cava Buzzi Unicem chiusa fino al 10 gennaio

Ordinanza del sindaco che impone lo stop alle attività nel sito estrattivo e la chiusura al transito di via Chiosetto dopo la pioggia di sassi e detriti finita sul centro abitato del paese.

(red.) Resta chiusa almeno fino al 10 gennaio la cava Buzzi Unicem di Paitone, nel bresciano, dopo la potente deflagrazione avvenuta nel pomeriggio di martedì 14 dicembre, che ha scagliato una pioggia si massi e detriti nel centro abitato del paese valsabbino.
Una tragedia sfiorata, come ha sottolineato il sindaco Alberto Maestri che, mercoledì, ha firmato l’ordinanza di chiusura del sito estrattivo e ha anche invitato i cittadini e le attività danneggiate a seguito dell’esplosione a presentare denuncia per risarcimento danni che si stima ammontino a decine di migliaia di euro.

Il Comune ha anche disposto il divieto di transito veicolare e pedonale su via Chiosetto, dall’incrocio con via Fornace fino all’ingresso della Fassa Bortolo. Potranno transitare solamente gli addetti alla messa in sicurezza ed i veicoli che devono recarsi alla Fassa. Chi non rispetta il divieto rischia una multa fino a 500 euro.
Martedì pomeriggio, attorno alle 15,30, un boato ha scosso Paitone: le pietre, alcune pesanti fino a 30 chilogrammi, sono cadute su abitazioni, capannoni, vetture in sosta. Fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta a seguito di quello che doveva essere un intervento di brillamento controllato di uno sperone di roccia.
Le pietre sono finite soprattutto sulla zona di via Fornace, via Chiosetto, via della Valletta, via Schiave e via Italia.
Dopo l’episodio, la Provincia ha inviato sul posto un ingegnere minerario che, dopo il sopralluogo, ha indicato la necessità della chiusura dell’area, sussistendo ancora pericoli e, anche, per il necessario sgombero dei materiali che sono piombati sulla strada provinciale.
Per il momento la Procura non ha avviato alcuna indagine.

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