Odolo, tra i rottami sul camion quattro profughi afghani

Il viaggio della speranza di quattro persone (un uomo e tre minorenni) si è concluso alla Raffimetal: nascosti in un Tir proveniente dalla Bulgaria, hanno viaggiato per migliaia di km in fuga dal paese ostaggio dei talebani.

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(red.) Il viaggio della disperazione, il viaggio della speranza, il viaggio di chi mette a repentaglio la propria vita, già a rischio nel paese di origine.
Nascosti nel cassone di un rimorchio, dopo un viaggio durato un anno attraversando Iran, Turchia, Grecia, Macedonia e Serbia, sono arrivati a Odolo, nel bresciano. Si tratta di quattro cittadini afghani, tre ragazzi ed un adulto che hanno trovato un nascondiglio all’interno di un Tir carico di rottami proveniente dalla Bulgaria e diretto alla Raffimetal, stabilimento valsabbino che smista l’alluminio che poi viene fuso a Casto.

Il camionista, dopo avere parcheggiato il mezzo pesante nel cortile della ditta, in attesa degli addetti per lo scarico del materiale, ha sentito alcune voci provenire dal rimorchio. Ha subito allertato gli operai della ditta che hanno contattato i carabinieri i quali, al loro arrivo, hanno trovato i quattro profughi nascosti tra i pezzi di metallo: il quartetto aveva viaggiato per migliaia di chilometri nelle speranza di raggiungere l’Occidente.
I quattro, che hanno dichiarato di provenire dall’Afghanistan, sono stati rifocillati in attesa dell’arrivo di un traduttore: i militari dell’Arma hanno contattato l’operaio afghano che aveva lanciato un disperato appello per far rientrare moglie e figlio, bloccati dopo la presa del potere dei talebani nel paese delle aquile.
L’uomo ha confermato la provenienza del quartetto (un 52enne e tre ragazzi di 14, 15 e 16 anni, non imparentati tra di loro) che è stato assistito dai volontari dai Fondi di Agnosine e quelli da Vestone.
Dopo la visita medica ad opera di Areu, gli stranieri sono stati trasferiti al reparto infettivi del Civile per le cure relative ad una parassitosi ed altre lesioni contratte durante il lunghissimo viaggio.
Ora si aprirà per loro la procedura per richiedere asilo politico in  Italia.

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