Prevalle, frontale mortale tra un’auto e un camion: chi era la vittima

Flavio Bianchi, 53 anni, sarebbe stato colpito da un malore che gli ha fatto invadere l'altra corsia contro il tir.

(red.) Si chiamava Flavio Bianchi, operaio 53enne residente con la moglie e due figli ventenni a Clibbio di Sabbio Chiese, nel bresciano, l’uomo che ha perso la vita nel primo pomeriggio di ieri, martedì 7 luglio, sulla statale 45 bis in territorio di Prevalle, in Valsabbia. L’operaio è rimasto vittima di un tragico frontale tra la sua auto Volvo V50 e un camion di un’azienda di Rovato condotto da un 58enne di Darfo. L’impatto è avvenuto intorno alle 13,30 quando sembra che il 53enne stesse raggiungendo il posto di lavoro all’acciaieria Feralpi di Lonato per il secondo turno.

A un certo punto, nei pressi dello svincolo per Calvagese, forse colpito da un malore, ha perso il controllo del veicolo invadendo l’altra corsia. Il mezzo pesante che stava procedendo dal senso opposto ha cercato di tenere la destra per evitare il colpo, ma è stato inutile. Sul posto, dopo l’allerta ai soccorsi, sono giunte un’ambulanza da Nuvolento e l’automedica insieme agli agenti della Polizia stradale di Salò e Desenzano e i vigili del fuoco. Ogni tentativo di rianimazione è stato inutile per Flavio Bianchi, che è morto sul colpo, mentre il camionista, rimasto illeso, è stato trasportato per accertamenti all’ospedale di Gavardo e sottoposto ai test dell’alcol e delle sostanze stupefacenti come di consueto.

Sull’incidente è stato aperto anche un fascicolo per omicidio stradale e si sta valutando se disporre l’autopsia. A causa dell’incidente la strada è rimasta chiusa per un paio di ore, provocando lunghe code prima della messa in sicurezza della carreggiata da parte dell’Anas. Flavio Bianchi lavorava alla Feralpi da oltre trent’anni, prima a Odolo e poi a Lonato. Sposato con un’operatrice del “Perlasca” di Vobarno, l’uomo lascia anche due figli di cui un cuoco e un neo diplomato all’Ipssar alberghiero di Idro. L’uomo, appassionato di campagna, avrebbe voluto allestire una stalla ed era conosciuto anche per le attività dell’oratorio di Clibbio.

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