Anni di veleni verso il torrente, Forestali chiudono tre discariche
A Odolo i militari hanno trovato ogni tipo di veleno. L'indagine era partita lo scorso anno insieme all'Arpa.
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(red.) Ogni genere di veleni derivanti dall’attività industriale scellerata senza alcun rispetto per l’ambiente e che va avanti da quarant’anni. Si parla di pcb, ma anche di idrossido di calcio, piombo, zinco e cadmio che da tre discariche legate ad acciaierie – una ancora attiva e altre due dismesse da tempo – finiscono nel torrente Carfio. Un vero e proprio disastro ambientale nato a Odolo ma che insiste anche su Agnosine, in Valsabbia, nel bresciano. A Odolo, infatti, è presente la fonte dei resti di lavorazione derivanti dalle tre acciaierie e scoperti dai carabinieri forestali della stazione di Vobarno.
L’indagine era partita nel febbraio del 2019 quando i militari, con l’Arpa, avevano analizzato il torrente. Informata la procura di Brescia, le attività sono proseguite e si è arrivati alle tre discariche sparse su cinque ettari di terreni e senza alcun isolamento. Si è scoperto che le due acciaierie chiuse continuano a scaricare nel torrente tramite dei tubi, mentre quella ancora attiva ha mischiato acido solforico con l’acqua di raffreddamento degli impianti e scaricando direttamente nel torrente.
Per quanto riguarda le due attività chiuse, è finito nei guai il proprietario dei terreni dove sono installate le discariche. Tra l’altro è stato anche il liquidatore delle due società e membro dei consigli di amministrazione. I forestali, su disposizione del giudice, hanno sequestrato le tre cave ed emesso una serie di denunce. Le accuse a vario titolo sono quelle di inquinamento ambientale aggravato e traffico illecito di rifiuti. Loro stessi dovranno ora sostenere le spese di bonifica.
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