Escursionista soccorso con l’elicottero all’Aviolo

E' scivolato sul ghiaccio sul sentiero nei pressi del rifugio Sandro Occhi, in alta val Paghera. Lo hanno raggiunto le squadre da Temù ed è stato trasportato in volo all'ospedale.

Più informazioni su

(red.) Si trovava sul sentiero nei pressi del rifugio Sandro Occhi all’Aviolo, in alta val Paghera nel territorio del comune di Edolo, quando si è infortunato scivolando sul ghiaccio cadendo per diversi metri verso valle. Un escursionista 74enne è stato soccorso questo sabato mattina poco dopo le 11 dalle squadre del Cnsas – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico di Temù e del Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza, che in poco tempo lo hanno raggiunto. E’ intervenuto anche l’elisoccorso di Brescia di Areu – Agenzia regionale emergenza urgenza, che ha portato in quota l’équipe sanitaria, insieme con il tecnico di elisoccorso del Cnsas. Il 74enne è stato valutato e portato in ospedale a Edolo.

Cnsas Soccorso Alpino val Paghera

L’intervento ha seguito di poche ore l’esercitazione in notturna, effettuata in modo congiunto da Cnsas e Sagf a Vezza d’Oglio, in val Paghera (val Alba), svoltasi nei pressi del rifugio “La cascata” e pensata proprio per approfondire gli scenari che si possono verificare in inverno, quando magari c’è poca neve ma spesso si forma del ghiaccio. Dalle 20 alle 23 circa, una quindicina di persone, tra Cnsas e Sagf, hanno sperimentato manovre e passaggi tecnici su cascata di ghiaccio, un tipo di ambiente molto frequentato in questo periodo, per essere pronti a soccorrere chi ne ha bisogno.

Cnsas Soccorso Alpino val Paghera

Massima attenzione quindi in questi giorni, anche su sentieri che ci sono familiari o in zone che in altre stagioni affrontiamo con una certa sicurezza, perché può bastare un breve tratto ghiacciato per innescare scivolate, cadute o perdite di equilibrio che possono avere conseguenze anche gravi. Bisogna valutare molto bene le proprie competenze e considerare con cura se e come procedere in montagna. L’attrezzatura è fondamentale, a partire dalle calzature o dai ramponi, ma lo è altrettanto la consapevolezza delle proprie capacità di andare in montagna d’inverno.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.