I Verdi: “Ex Selca di Forno d’Allione, bomba ecologica pronta a esplodere”

(red.) Sono passati undici anni dalla chiusura per fallimento delle attività ma “i 37 mila metri cubi di rifiuti pericolosi non sono stati ancora rimossi e si trovano ancora oggi abbandonati a se stessi nel sito industriale ex Selca di Forno Allione nonostante le operazioni di messa in sicurezza provvisoria compiuto dall’ amministrazione comunale tra il 2016 e il 2017 finanziate da Regione Lombardia con un contributo di 242 mila euro: 1.476 metri cubi di rifiuti sono stati coperti con teli nei piazzali esterni, 9.108 metri cubi sono stati insacchettati e portati dentro i capannoni insieme a tutti gli altri”.

La bomba ecologica pronta a deflagrare nella media Valle Camonica viene ricordata con una nota dal  Coordinamento provinciale di Europa Verde Brescia: “Ad oggi la situazione di pericolo in cui permane da anni questo territorio a causa della presenza di questi rifiuti pericolosi, non dà alcuna rassicurazione sulla sua tenuta e affinché svolga una seria azione di prevenzione della contaminazione del territorio. Scrive l’Arpa: ‘Sono presenti big bags completamente lacerati e in avanzato stato di degrado, il che comporta che i rifiuti siano esposti all’azione di pioggia e vento con conseguente aggravio della contaminazione delle matrici ambientali’. E se controllare gli inquinanti dispersi in atmosfera è complicato, le analisi dell’acqua sono chiare: nel fiume Oglio, a monte della ex Selca, fluoruri non ce ne sono; a valle invece la loro concentrazione si alza e supera abbondantemente i limiti di legge”.

“La richiesta per noi di Europa Verde Brescia rimane chiara di fronte ad una situazione drammatica, una bomba ecologica che può mettere a repentaglio la salute dei cittadini e dell’ambiente. Oggi si deve intervenire per ripristinare la salubrità e la sicurezza del sito, purtroppo sarà una operazione costosa ma questo non deve essere un alibi per lasciare tutto come è. È necessario fare squadra a tutti i livelli istituzionali, dall’Europa ai comuni interessati passando da Roma e dalla Regione. Molti soldi vengono di nome, non di fatto destinati alla bonifica, ma poi si perdono in mille rivoli facendo risultare le azioni insufficienti. È il momento di definire e pianificare interventi certi e efficaci, perché la salute dei cittadini è prioritaria. Un punto da cui non si torna indietro perché per noi di Europa Verde l’ambiente è centrale ed è ora di fare dei passi avanti in questa direzione e di applicare quel sano principio: chi inquina paga”.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.