Crono Malegno-Borno mortale, in aula spazio ai consulenti

Ieri è ripreso il processo per le responsabilità connesse alla morte del commissario di gara Mauro Firmo nel 2017.

(red.) Ieri, mercoledì 12 maggio, in tribunale a Brescia è ripreso il processo per accertare le responsabilità della morte del commissario di gara Mauro Firmo, 57enne di Carpenedolo, travolto da una Peugeot 206 il 29 luglio del 2017 durante le prove della 47° edizione della cronoscalata Malegno-Borno, in Valcamonica. Per quel dramma, in cui rimase ferito anche Davide Foroni, sono imputati il direttore di gara, il delegato all’allestimento del percorso e l’ispettore di sicurezza.

Quella di ieri è stata un’udienza dedicata ai consulenti dell’accusa e della difesa e tra i quali sarebbe emerso come sul percorso non ci fossero vie di fuga. Ma nel mirino è finita anche la postazione del commissario rimasto investito e ucciso.

Secondo quanto emerso dai consulenti, le vie di fuga mancanti sarebbero collegate al fatto che non si tratta di una pista, ma di una strada di solito chiusa al traffico. E sulla posizione di Mauro Fermo, avrebbe avuto libertà di movimento nella propria postazione. Il processo è stato aggiornato al 24 novembre, mentre la sentenza è attesa nel 2022.

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